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Aggiornato: 23 giugno 2025


E la cagione fu però che Lodovico duca di Baviera, dagli elettori della Magna eletto in re de' romani, e venendo per la sua coronazione a Roma, contra il piacere del detto Giovanni papa essendo in Roma, fece contra gli ordinamenti ecclesiastici un frate minore, chiamato frate Pietro della Corvara, papa, e molti cardinali e vescovi; e quivi a questo papa si fece coronare.

Il Conte di Provenza, come savio, intendeva, che adattarsi una volta al piacere altrui, per poi fare sempre a modo proprio, non è cosa che deva punto guastare.

E cosí, perfecta e imperfecta, gusta della providenzia mia: piú perfectamente la gustano e la ricevono quegli che servono e sperano di piacere solamente a me, che quegli che servono con esperanza del fructo e per dilecto che trovassero in me. Questi primi sonno quegli che, ne l'ultimo stato de l'anima, Io ti narrai della loro perfeczione.

Per controbilanciare il poco bene che ho detto di Biella, come accoglitrice di cose d'Arte, devo parlare e col massimo piacere di Biella-Piazza, o sia di Biella alta, un gruppo della citt

A tutti questi discorsi il conte Polverari mostrava di prendere non poco piacere ed interesse. Però a chi l'avesse attentamente osservato non sarebbe per fermo sfuggito come di sovente il sorriso venisse a spegnersi sulle sue labbra e come egli dovesse imporsi un certo sforzo per manifestare l'ilarit

La piccola Musette, con un salto improvviso, le era arrivata dietro le spalle, poichè Lalla stava a sedere sul letto, e leccavale il collo, la faccia, le orecchie, facendola gridare dal solletico e dal piacere, finchè la fanciulla, presa la cagnolina, si rannicchiò con essa sotto le coltri, mordendola alla sua volta, e soffocandola quasi, tanto la stringeva forte contro il petto.

DON FLAMINIO. In cosa ch'importa non si deve burlare. LECCARDO. Io penso che tu vogli burlar me. DON FLAMINIO. La burla insino adesso l'ho ricevuta in piacere, ma or mi noia. LECCARDO. Lasciarò le burle e dirò da dovero. DON FLAMINIO. Or di', in nome di Dio, e non mi tener piú in bilancia: parla. LECCARDO. Ho tanto corso che non posso parlare: non ho fiato.

Chi sa! pensava Maria, che nel difendere l'amico provava un vivo piacere chi sa!... Giorgio avr

Proseguiva dunque lentamente, e studiando con feroce piacere l'effetto delle sue parole sul volto di quella disgraziata: Uhm! non so: è una causa grave; potrebbe anche andar bene, ma sarebbe un miracolo del cielo. Quel disgraziato Monti, sopratutto, si trova in una condizione più seria degli altri. Poi, dopo una pausa atroce: Non so davvero se gli riuscir

Se non che sin nell’entusiasmo del canto, ch’egli leva pieno di gioia, riflette e pensa che quand’anche potesse, non dovrebbe dimostrare il suo piacere,

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