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Aggiornato: 26 maggio 2025


Lalla aveva preso sotto il braccio Musette perchè stesse ferma, gli zimbelli ritornarono in ballo: Zitti, ecco ci sono e Sandro facendo guizzare, per lo spavento, miss Dill, che non sapeva di che si trattasse, tirò con forza lo spauracchio. Presi! gridò Nando correndo fuori del casotto, con Musette fra le gambe. Aspettate! aspettate! Vengo anch'io!

Ma io non ti risponderò, signorino bello! esclamò scherzando con Musette, la quale, veduta muoversi la padroncina, era saltata sul letto, vispa, festante, dimenando la coda, e abbaiando dall'allegrezza. No, no! e Lalla parlava colla cagnetta come se questa fosse appunto Sandrino.

Prospero, cui non piacevano i cani, aveva desiderato che la figliuola lasciasse Musette in campagna, promettendole in premio un bel cavallino da sella. Lalla, insistendo un po', avrebbe potuto ottenere l'uno e l'altra; invece, fu ragionevole, e si piegò subito ai voleri del babbo.

Il giovinetto, confuso, sorpreso da quella visita che gli capitava per la prima volta, continuava a balbettar complimenti, fermo, impalato sull'uscio, mentre Musette, ch'era pure della comitiva, coi denti gli scoteva i calzoni, dimenando la coda ed abbaiando festevolmente. Miss Dill, in tanti anni, non aveva mai veduto uccellare, e ci siam presa la libert

La piccola Musette, con un salto improvviso, le era arrivata dietro le spalle, poichè Lalla stava a sedere sul letto, e leccavale il collo, la faccia, le orecchie, facendola gridare dal solletico e dal piacere, finchè la fanciulla, presa la cagnolina, si rannicchiò con essa sotto le coltri, mordendola alla sua volta, e soffocandola quasi, tanto la stringeva forte contro il petto.

Mi credete forse miss Dill?... Indietro!... Va via!... e la fanciulla con le braccia tese, si teneva lontano Musette che allungava il collo per arrivare a lambirle la faccia. Ohè! birichino! Volete rompermi la camicia?... Va via! da bravo!... Non dovete veder nulla... cattivo... brutto... Ah! cattivo, cattivo!

Ma tutta mattina non seppe far altro che baciucchiare la cagnetta, protestando che Musette aveva capito ogni cosa; che Musette piangeva; che Musette non voleva più mangiare e che sarebbe morta dal dolore!... E si lamentava assai per quel distacco, godendo d'attirarsi la compassione altrui, per il capriccio del babbo tiranno.

Di quelle sue braccia, di quelle fossette, Lalla pareva innamorata, stava ore e ore a sedere sul letto, in camiciuola; piegandole, stendendole, ripiegandole, per ammirarne i contorni e l'azzurro pallido delle vene; poi si cacciava sotto le coltri baciandole con trasporto e con passione; come baciava la bianca Musette, la sua cagnuola cara, che spesse volte si udiva guaire fra le strette nervose della padroncina.

In quanto a Lalla, poveretta, appena arrivata in campagna fece un gran piangere: a Santo Fiore la aspettavano due tombe recenti: quella del vecchio Ambrogio e quella di Musette.

Verrò certo... Venga, e il libro lo dia alla Nena: ma di nascosto che nessuno lo veda. Il Frascolini, in quel mistero, in quel primo segreto della giovinetta, non capì nulla, nulla affatto... forse perchè non ebbe tempo per riflettere. Improvvisamente la voce della miss e lo squittire di Musette attrassero la sua attenzione. Mostro! scellerato! canaglia! Oh, è orribile! sbraitava l'inglese.

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