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Aggiornato: 16 luglio 2025
DULONE. Usate l'ingegno o la forza. ERASTO. Non vorrei turbarla o farle dispiacere, siché offesa nella fede o nell'onore si sdegnasse meco e non l'avessi a godere piú mai. DULONE. Non è vostra moglie? non è per partorir tra poco? È bisogno che si sappia, o le piaccia o dispiaccia.
«Cavaliere,» rispose il capitano «a Dio non piaccia che noi vi usiamo violenza; il nostro signore Buoso da Duera ci ha mandato incontro a voi, perchè vi scortassimo al luogo dove adesso si trova: piacciavi pertanto seguitarci, che noi non vogliamo far cosa che possa riuscirvi molesta.» «E come il vostro signore ha avuto notizia dell'esser mio?»
36 Io che sforzar così mi veggio, voglio, per uscirgli di man, perder la vita; ma se pria non mi vendico, mi doglio più che di quanta ingiuria abbia patita. Fo pensier molti; e veggio al mio cordoglio che solo il simular può dare aita: fingo ch'io brami, non che non mi piaccia, che mi perdoni e sua nuora mi faccia.
Don Cirillo, per liberarsi da cotesto fastidio delle interruzioni, male oggimai diventato incurabile in casa sua, precipitò il discorso, aggiungendo: Per le quali considerazioni ed esempii io propongo che si abbia a giubbilare Marco, facendogli le spese come buono e fedele servitore finchè a Dio piaccia di tenerlo fra noi.
28 Ma il Circasso depor, quando le piaccia, potr
Or ti piaccia gradir la sua venuta: libert
171 Solo senza te son; né cosa in terra senza te posso aver più, che mi piaccia. Se teco era in tempesta e teco in guerra, perché non anco in ozio ed in bonaccia? Ben grande e 'l mio fallir, poi che mi serra di questo fango uscir per la tua traccia. Se negli affanni teco fui, perch'ora non sono a parte del guadagno ancora?
EUGENIO. Eccoli; e date a me i vostri in ricompensa, acciò io senta quella medesima dolcezza de' vostri, che voi dite sentir de' miei. ARTEMISIA. Eccoli: e piaccia a' cieli che come abbiamo scambiati i guanti, cosí abbiamo scambiati i cuori, che come il mio è fatto suo, cosí il suo sia fatto mio. CRICCA. Finiamola, signor Eugenio, andiamo via. EUGENIO. Ahi, che dura dipartita!
di cio` ti piaccia consolare alquanto l'anima mia, che, con la sua persona venendo qui, e` affannata tanto!>>. 'Amor che ne la mente mi ragiona' comincio` elli allor si` dolcemente, che la dolcezza ancor dentro mi suona. Lo mio maestro e io e quella gente ch'eran con lui parevan si` contenti, come a nessun toccasse altro la mente.
E adesso i lettori benevoli, che siamo dolenti di non aver più a trattenere se non per pochi capitoli, ci usino la cortesia profumata di chiuder gli occhi, affinchè noi, mal destri giuocatori di mano, facciamo sparire un sei settimane, e presentiamo loro un fatto compiuto, che, piaccia o non piaccia, dovranno pur riconoscere.
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