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Aggiornato: 22 giugno 2025
In quell'istante il duca riflettè che il monaco non era presente quando donna Livia aveva dato alle fiamme la pergamena: pensò approfittare di tal circostanza. Del resto, disse quindi al religioso, voi non potete far nulla. Mio padre ha dovuto dirvi che sta in mia mano un atto importantissimo, indiscutibile, e che senza il mio assenso.... È vero! mormorò il frate.
Voi, rispose don Francesco con un rispetto che sembrava una derisione, voi non ragionate più, signore! Perciò non comprendete quel che comprendeste in passato: che l'interesse cioè ed il decoro della nostra casa esigono venga conservata questa pergamena; poichè altrimenti, oltre il danno, si provocherebbe uno scandalo. Oh cielo!... Siete dunque risoluto?...
Poi prese una mazza, e tra una finestra e l'altra inchiodò la pergamena che aveva avuto il giorno prima, gettò sullo zio un po' di cenere, e dicendo: Almeno è morto scomunicato! lo stette a guardare un pezzo.
Taci, Ahmed, taci! esclamò lo sceicco. Ahmed lo guardò con compassione e scosse il capo. Il cavaliere era allora giunto a cento metri da loro. Rattenne il cavallo, come indeciso sulla via da prendere, poi riprese la corsa dirigendosi verso il Mahdi. All'inviato di Dio, diss'egli, balzando a terra e consegnandogli una pergamena arrotolata.
Ora, proseguì donna Livia, la pergamena non esiste più: e se vostro zio od i suoi eredi venissero a reclamare, attestando, come potranno certamente farlo, con prove autentiche, la loro identit
Egli, perdonando alla sua sposa la distruzione della pergamena, doveva essersi preparato a subir le conseguenze di una tale distruzione, benchè poi con tanta pertinacia si fosse ostinato ad ottenere il silenzio di tutti, benchè tanto contrario ad una riparazione. Ecco quanto dicevasi il cavaliere di Malta: ecco ciò che andava ripetendosi.... Eppure non era tranquillo!
Allora, quello stesso che aveva recata la pergamena a leggere all'abate di Cluny, avvicinandosi al tavolo, e mettendo nell'urna bianco dado, susurra all'orecchio del cancelliero: Ildebrando, salvali!
Ed infatti come le perdonerebbe egli, per natura violento ed altiero, di aver distrutta quella pergamena, che teneva preziosa, e l'insulto ricevuto innanzi alla famiglia?... Opporsi, come ella aveva fatto, alla volont
I cavalieri ascoltarono, diedero mano alle borsucce, poi se ne andarono: Ugo, tenendosi vicino Aimone; gli altri dietro, legati da nessun aperto discorso, pure tacitamente affratellati da un odio solo. Ugo disse allo scudiere: Il meno che si sarebbe potuto fare? Messere, rispose questi dargli a masticare la pergamena. Ah! parli dell'araldo? In quanto a messere...!
Omar lo comprese e non osò continuare. Tuttavia non voleva cedere quel greco che tanto odiava, senza parlare prima con Abù-el-Nèmr. Odimi, disse allo scièk. Io credo alla pergamena, ma lasciami due ore di tempo onde io parli collo sceicco Abù-el-Nèmr; poi ti cederò il prigioniero. Non ti accordo nemmeno cinque minuti. Ad Ahmed occorre sull'istante il greco. E se io mi opponessi colla forza?
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