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Aggiornato: 30 giugno 2025


Allor disse ’l maestro: «Non si franga lo tuo pensier da qui innanzi sovr’ ello. Attendi ad altro, ed ei l

"Chiudi gli occhi e riposa.... "Questa notte la sposa "All'altar si recò...." Milano, giugno 1875. Favello a voi, cui ferve la scintilla Dei febbrili entusiasmi nel cervello; Favello a voi, dentro il cui sguardo brilla La balda gioja d'un pensier novello!

Dato venia d'intelligenza a' germi, E il suo forte, moltiplice intervento, Ove occorrean contr'ingiustizia schermi, E l'impulso ch'ei diede a' patrii ingegni Verso i nobili fatti e i pensier degni.

S'ei non potesse Tutto staccare il suo pensier da un trono Ch'egli alzò dalla polve?... Un Duca ardente di conquiste, inetto A sopportar d'una corazza il peso, Che d'una mano ha d'uopo e d'un consiglio, Al Condottier lo chiede, e gli comanda Ciò ch'ei medesmo gl'inspirò. MANZONI. Il Conte di Carmagnola. Att.

Così pregava alto gemendo; allora Sparse d'eletti fior nembo giocondo L'Angelo intorno; e di raggi indora, Mirabil vista! entro fulgor profondo: Dice, o guerrier, del cui gran pregio ancora Memoria eterna fia sacrata al mondo, A più lieti pensier l'alma rivolta, E me messo di Dio verace ascolta.

E così l'un pensier Ruggier difende, l'altro l'accusa: ed ella amenduo ascolta, e quando a questo e quando a quel s'apprende, risoluta a questo o a quel si volta. Pur all'opinion più tosto corre, che più le giova, e la contraria aborre.

Acquetare ogni tempesta del suo sbattuto cor, tu il puoi d'un detto, d'un sorriso, d'un guardo. Osai giurarle in nome tuo, che in te pensier non entra di abbandonarla mai; che ad alto fine, bench'io nol sappia, in Roma Ottavia appelli; ma non a danno di Poppea. NER. Tu il vero, fido interprete mio, per me giurasti. Ciò le giurai pur io; ma sorda stette. Che vaglion detti?

81 mai per lontananza, strettezza del viver, che i pensier non lascia ir vaghi, cessa Amor che gli ha la mano avezza, ch'ognor non li arda il core, ognor impiaghi. È forza al fin che torni alla bellezza che son di riveder gli occhi vaghi. Barbuto, afflitto, e assai male in arnese, l

Ben te ne puoi accorger per li volti e anche per le voci puerili, se tu li guardi bene e se li ascolti. Or dubbi tu e dubitando sili; ma io disciogliero` 'l forte legame in che ti stringon li pensier sottili.

Non può ingegno mortal tante divine virtù ritrar; può basso disìo scolpir parti eccelse e pellegrine, che 'n voi il valor del vago petto e pio avanza ogni pensier, passa ogni fine, non che l'aguagli altrui parlare, o mio. Dello stesso O fiumicel se 'l più cocente ardore estivo il lento tuo correr affrena, e la tua profonda umile arena incende e fa restar priva d'umore;

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