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E chi fu piú paziente di lui, che non fu udito el grido suo per alcuna mormorazione, ma con pazienzia abbracciando le ingiurie, come inamorato compí l'obbedienzia mia, inposta a lui da me, suo Padre etterno? Addunque in lui la trovarrete compitamente. Egli vi lassò la regola e questa doctrina, e prima l'osservò in ; ella vi vita, perché ella è via dricta.

E quanto piú ama ed è umiliata, tanto piú è obbediente; e l'obbedienzia con la pazienzia sua sorella dimostrano se l'anima in veritá è vestita del vestimento nupziale della caritá, col quale vestimento intrate in vita etterna. Unde l'obbedienzia diserra il cielo e rimane di fuore; e la caritá, che diede questa chiave, entra dentro col fructo de l'obbedienzia.

Ma è uno fructo che esce di questo terzo stato d'una perfecta unione che l'anima fa in me, dove riceve fortezza sopra fortezza, intanto che non che porti con pazienzia, ma esso desidera, con ansietato desiderio, di potere sostenere pene per gloria e loda del nome mio.

Come ciò che Dio ci permecte è solamente per nostro bene e per nostra salute. E come sono ciechi e ingannati quelli che giudicano el contrario. E voglio che tu vegga, dilectissima figliuola, con quanta pazienzia a me conviene portare le mie creature, le quali Io ho create, come decto è, a la imagine e similitudine mia con tanta dolcezza d'amore.

Ma dolle molte, quasi come per capo di tucte l'altre virtú; cioè che a cui darò principalmente la caritá, e a cui la giustizia, e a cui l'umilitá, e a cui una fede viva; ad altri una prudenzia, una temperanzia, una pazienzia; ad altri una fortezza.

POLINICO. Donque hai tu detto mal di me? FESSENIO. Tu stesso il di'. POLINICO. Pazienzia! Non intendo quistionar teco, ché saria uno gridare co' tuoni. FESSENIO. El fai perché non hai ragion meco. POLINICO. El fo per non usare altro che parole. FESSENIO. E che potresti tu mai farmi in cent'anni? POLINICO. El vederesti. E cosí, cosí... FESSENIO. Non stuzzicar, quando fumma el naso de l'orso.

El mirollo de l'arbore, cioè de l'affecto della caritá che è ne l'anima, è la pazienzia; la quale è uno segno dimostrativo che dimostra me essere ne l'anima e l'anima unita in me.

Ne l'odio loro riluce la clemenzia ch'e' servi miei hanno a la loro salute; nella invidia loro riluce la larghezza della caritá; nella crudeltá la pietá, però che essi sonno crudeli verso di loro, ed essi sonno pietosi; nella ingiuria riluce la pazienzia, reina che signoreggia e tiene la signoria di tucte le virtú, perché ella è il mirollo della caritá.

Perché non son giovine com'io era? ch'io ne farei pezzi, del fatto tuo. VIRGINIO. Puossi intender quel che tu vuoi dire o no? GHERARDO. Sfacciato! VIRGINIO. Io ho troppo pazienzia. GHERARDO. Ladro! VIRGINIO. Falsario! GHERARDO. Menti per la gola. Aspetta! VIRGINIO. Aspetto. PEDANTE. Ah gentiluomo! Che pazzia è questa? GHERARDO. Non mi tenete. PEDANTE. E voi, messer, mettetevi la veste.

Tu se' larga, ché d'ogni creatura che ha in ragione ti fai subdita. Tu se' benigna e pietosa: con benignitá e mansuetudine porti ogni grande peso, perché se' acompagnata con la fortezza e vera pazienzia.