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Aggiornato: 11 giugno 2025


Non saremmo per altro lontani dal credere, che per quelle appunto abbia sollecitato di venire in Italia e d'esser collocato in tal posto che gli rendesse più lungo e più potente il braccio. Sia dunque l'esecrazione sullo stolido suo re, che non indugiò ad aderire a' di lui desiderii; sia lode a Dio, che gliene fece di poi pagar carissimo il fio.

Respirava come un'assetata d'aria pura in una pinnacolata selva di balsamifere. Alcuni giorni squallidi ed inutili seguirono, di cui Natura non dava credito; li contava buoni sulla bilancia, e li avrebbe fatti pagar con la morte.

Le quali fatture, com'ho giá detto, dovranno esser pagate da chi fará ridurre in monete i detti preciosi metalli, come aviene nell'opere dei metalli inferiori, cioè del rame, dello stagno ed altri; e ben si sa, chi li fa lavorare, essergli necessario pagar le fatture.

FACIO. Error pigli tu, se pensi che voglia pagar il mio. PANURGO. Fermatevi, non m'usate forza. FACIO. È lecito usar forza a tòrre il suo dove si trova. PANURGO. Voi forse pensate che sia una bestia? FACIO. Bestie stimaresti tu noi, se ti lasciassimo la robba nostra. PANURGO. Tanto fusse tua la vita! Ma ascoltate. FACIO. Che vuoi che ascolti?

Bisognava pensar all'avvenire, e provvedere alla vita. Quell'ultimo biglietto da mille, che avrebbe dovuto servire, per tre quarti a pagar un debito di giucco, e pel resto ad essere arrischiato, e a produrre chiss

PILASTRINO. Di tanto, forse, che non hai nessuna che porga tanto a te. TIMARO. Gli è ragionevole che i belli sempre si faccin pagare. L'ordine è questo. PILASTRINO. Ma per te si guasta; ché sei bello e non v'è forse alcuna che ti voglia pagar! TIMARO. Bel non son io. PILASTRINO. Almanco tu ti tieni.

Come resistere alla tentazione di comperare un pezzo di quella bella terra, quando si ha in tasca qualche migliaio di pesos, siano pure risparmiati Dio sa a costo di quanti sacrificî? Non occorre pagar subito: si paga a rate annuali. Si paga in cinque, sette, dieci anni.

Trentamila gliele avevano date fin dai primi di luglio; in agosto gliene occorsero cinquanta; per pagar queste e quelle, un mese dopo vendeva le sue case allo Scandola.... Vostro prestanome! notò Bonaventura. Un vecchio merlo spennacchiato, che serve a tirar gli altri nella rete; rispose il Collini ridendo. Ma che importa? Peggio per lui se lo ha tolto per un capitalista.

Mentre bevevano, e Guido anzi si faceva empir da capo il bicchiere, il Giovannino era andato a ficcarsi tra le ginocchia del nonno, per mostrargli lo scudo. Bella moneta! esclamò il vecchio. Ce ne vogliono cinquanta di queste, tutti gli anni a San Michele, per pagar la pigione.

Erano ottanta lire al mese che egli perdeva in un tratto. Ora, come avrebbe egli potuto, non che pagar la pigione, provvedere ai bisogni quotidiani di casa?

Parola Del Giorno

dell’esule

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