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Aggiornato: 15 maggio 2025


Ma io vorrei sapere, osservò la contessa, che cosa si dice della campagna di Flopi.... I tre uomini si guardarono. Ecco, disse Berto Candriani, si dice che.... È sottinteso, interruppe Filippo, che voi, contessa, non crederete parola di quanto sta per raccontarvi Berto. Voi conoscete quest'uomo? Il più fantasioso dei maldicenti.... Non crederò nulla, rispose la contessa. Ma vorrei sapere.

Sarebbe stata più buffa se ci veniva anche la principessa, come voleva il sor Domenico, osservò Caruso col suo sorriso sarcastico. Del resto, di giornalisti non ho visto altro che il Massa della Ragione, che ci dormir

Questa battè le mani gioiosamente. Sarebbe meglio venderlo, osservò la signora Veronica. No, no, proruppe Betta. Rimasero tutte un po' incerte guardandosi; finalmente la mamma disse con voce strozzata: Che cosa ti metterai, quando ti alzi? Ma il volto di Tina si era oscurato; respinse l'abito con un gesto. Portatelo via, non voglio più vederlo.

Voi parlate del Ruskin come d'un liquore, osservò la contessa Lombardi sorridendo. È vero; ma io preferisco il cognac, rispose Paolino. Il fatto è che le straniere sono innamorate. E di chi? domandò Fausta. Di me, contessa! affermò Paolino trionfante. Gli uomini risero. Ma sai tu chi è il Ruskin? domandò il conte Priùli. No; non l'ho mai letto.... È naturale, disse il Priùli.

E che cosa voleva? Era passato a prenderti per andare dalla contessa Lombardi. Ma è impossibile, Lori; pensa bene a ciò che dici! esclamò Filippo. Loredana s'impaurì; impossibile? perchè era impossibile? Ha detto così, ella insistette. Ma dalla contessa Lombardi dovevamo trovarci più tardi, osservò Filippo. E infatti è venuto, mi ha visto, e non mi ha detto ch'era stato qui.

Ho veduto spesso un gatto senza ghigno," osservò Alice, "ma un ghigno senza gatto! È la cosa più curiosa ch'io abbia mai veduta in tutta la mia vita!"

Gli artisti hanno l'amorosa anteriore alla moglie e della quale alla moglie non è permesso neppure di essere gelosa, ma che li assorbe, li esalta, li accontenta e li distoglie da noi donne, peggio che se fosse una rivale in carne ed ossa. Ma e gli affari allora? osservò il conte gli uomini d'affari non sono forse continuamente e peggio di noi colla testa e col cuore, nelle loro speculazioni?

E meno la gente a passeggio per i suoi larghi viali; osservò il conte Gino. Che importa? replicò la fanciulla. Si è più soli, qui, ma si è per compenso più liberi. Cerca la compagnia della gente chi ha ragione o desiderio di farsi vedere. Per il desiderio, passi; ma la ragione, nel caso suo, ci sarebbe davvero. Ma lasciamo stare questi discorsi, che avrebbero l'aria di preparare un complimento....

Era molto giovane, scusò Ariberto. Non sapeva che fosse la vita il danaro. E sta bene: ma poi?... Oggi non siamo più nelle stesse condizioni. Abbiamo la ricchezza. Mi sembra che non ne abusi, osservò Ariberto. Anzi, che non ne usi neppure, perchè non fa alcun lusso e non ha chiesto nemmeno d'avere una carrozza.

Passando nella strada, osservò che l'atelier di un pittore suo amico sporgeva proprio sul piccolo giardino che precede la porta interna della dimora del principe tra giardino e stufa di guisa che, restando a sentinella nell'atelier, egli poteva vedere tutto ciò che avveniva nella palazzina. Salì dal suo amico.

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