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Aggiornato: 2 giugno 2025
La Giulia Orfei ha voluto a tutti i costi trascinarmi a far quattro passi... Ma che avete?... Siete turbato!... Via, accomodatevi, parlate. Oh sì, molto turbato egli rispose afferrandole la mano. Teresa, Teresa, perchè tanti sotterfugi con me? Ella impallidì. Quali sotterfugi? Voi foste a Milano riprese Vergalli. C'eravate nel giorno che ci fui io di passaggio... Vi hanno vista in un fiacre.
Il campanile gettava attraverso la piazza come una gran fascia d'ombra. Le porte della chiesa erano spalancate. Entriamo un momento disse la Orfei. Perchè no?
Eccomi disse la Giulia Orfei che s'era congedata dal pittore. La Teresa sorse in piedi e si mise a fianco della sua compagna. Questa, presso alla porta, bagnò le dita nella pila dell'acqua santa e si fece il segno della croce; indi ripigliò: Io, vedi, quasi ogni mattina la mia messa l'ascolto. Se ne faccio a meno sento che mi manca qualcosa.
La Giulia Orfei che aveva qualche cos'altro sulla punta della lingua non seppe trattenersi dal soggiungere: Però la gente se ne inventa di belle. Cioè? Ecco... ora mi fulmini. No... Spiegati. Si sono inventati che circa una settimana fa eri a Milano col conte Mario. La Valdengo impallidì. Era dunque vana la speranza che il segreto di quel viaggio non fosse divulgato?
Uno stropiccio di piedi, un concerto di gole raschiate e di nasi soffiati con forza avvertì la Teresa che la messa era terminata. Le sue vicine uscirono dall'altra parte della panca. Ritta presso a lei, la Giulia Orfei le toccò leggermente la spalla. Non vieni? La Valdengo si scosse. Hai fretta? Che vuoi restare? No vengo.... or ora. Ebbene resta fin tanto ch'io saluto Wolff, il pittore tedesco.
La Orfei inviò con la mano un bacio all'indirizzo dell'angelo e proseguì: Non dico di mio marito, ma mia suocera, fin ch'è vissuta, e le mie cognate e tante mie carissime amiche mi han tagliato i panni addosso senza misericordia.... Perchè questa ingiustizia?... E anche tu, povera santa, per un'unica leggerezza, rischi di trovar dei giudici arcigni.... Ma coraggio, sai.... Io ti difenderò sempre.
Hai l'aria incantata d'una forestiera notò la Orfei con tenue ironia. La Valdengo rispose: Come li invidio i forestieri che arrivano per la prima volta a Venezia! Come si capisce che debbano andare in visibilio! Loro?... È naturale. Per noi è un altro affare. Toujours perdrix, toujours perdrix! Oh, quando la pernice è così prelibata! Giunsero fino al caffè del Giardinetto Reale, ch'era chiuso.
Per sua disgrazia ribattè la Giulia Orfei. Se viveva il marito, non avrebbe fatto la bestialit
Domattina aspetto la sarta.... ma doman l'altro.... Poichè la Valdengo non rispondeva, l'amica la urtò col gomito. Oh, sei nelle nuvole? Scusa, non ho sentito. La Orfei rinnovò la sua proposta. Doman l'altro? ripetè macchinalmente la Teresa. Che serve impegnarsi per doman l'altro? Tante cose possono succedere.... Mi fai ridere.... Che vuoi che succeda? Tutt'al più può cambiare il tempo. Appunto.
Fra tre o quattro giorni?.... È troppo lunga... Permettimi di venir domani. La Teresa accennò negativamente col capo. No, domani non posso... Dio, che donna occupata! Non puoi?... Perchè?... Ah, un'idea! E la Giulia Orfei battè l'una contro l'altra le sue manine inguantate. Di' la verit
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