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Oibò! non è vero. È egli credibile che gente italiana per la vita cadesse in tanta empietá? Chiunque ama davvero la patria sua non cerca di migliorarne la condizione. Chi tasta nel polso al fratello suo la febbre mortale, se ama lui davvero, gliela tace; non gli consiglia farmaco mai letto, e lo lascia andar diritto al Creatore.

Hanno alterchi vivissimi sulla perdita e sul guadagno; il signor Verrezzi perde sempre, a quanto si dice: Orsino guadagna, e sono sempre in lite. Tutte quelle belle signore sono ancora qui, e vi confesso che mi fanno ribrezzo quando le incontro. Sicuramentedisse Emilia sussultando, «odo rumore, ascolta. Oibò! è il vento.

Lasciate un po'... Quando si trova dopo tanto tempo un compatriota!... Quella villetta dove ora siete è vostra? l'avete comperata? Matteo scosse dolorosamente la testa. Oibò. Ci sono al servizio del signor Marone. Davvero! Sicuro. Saranno tre anni a San Martino. E vi ci trovate bene? Ci avete dei buoni guadagni? Eh l

Aveva un amante la signora Perrotti? Oibò, la era una rispettabilissima dama, e la maldicenza aveva abbastanza ossequio figliale per lei da non rivoltarsi contro sua madre. Io medesimo vi giuro che ella non amava nessuno, e che nessun uomo, di que' tali che onorano una donna dandole l'incenso dei loro affetti, s'era mai innamorato di lei. Ve l'ho dipinta bella, e non v'era alcuno per verit

Che? interrogò Rosina, pensi forse tu di recarla tu stesso allo zio? Oibò! fo conto di darla a Giacomo il figliuolo della portinaia qui sotto, pregandolo di recarla egli al fondaco di mio padrino. Giacomo è un buon diavolo.... Un imbecille. Che lo far

Il nostro ospite lo interruppe prontamente, come per non lasciar più a lungo il suo tempio sotto la macchia di siffatta profanazione. «Oibò; il denaro non serve a nulla; io che ti parlo sono stato ricco, e non sono mai stato felice, ed ora che non sono più ricco, sono felice! È una sciarada.

Povera signora Marianna! disse Bonaventura, ridendo, si risciacqui ancora la faccia, e metta nel catino due o tre gocce d'acqua di Colonia. Oibò! rispose la vecchia, con aria di raccapriccio. Io non ne adopero, di queste diavolerie! Diavolerie! perchè mo'! Non è tutta roba creata da Dio? L'acqua di Colonia?

Voi siete assolutamente incompetente di giudicare se abbiamo riprodotto bene o no i nostri personaggi, anche per la bella ragione che non avete letto i nostri lavori. Non ve ne faccio colpa, oibò; siete così occupato nella vostra funzione da critica con gli sciagurati autori drammatici!

«Oibò, il suicidio è un peccato, e il conte non avr

ARTEMISIA. Che un morto e sommerso parli e venga a casa. GUGLIELMO. Apri, di grazia! ARTEMISIA. Sarai or risolto dal mare o sei putrefatto, e ne sento fin qui la puzza del tuo corpo, oibò, fiú! GUGLIELMO. Apri, ché son vivo come prima! ARTEMISIA. Come vivo, se abbiamo ragionato con tanti testimoni di veduta, quando ti sommergesti con la nave e moristi? GUGLIELMO. Deh, apri e non tante parole!