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Aggiornato: 10 giugno 2025


Il Manzoni soggiunge. "Era questa veramente l'opinione del Parini? Non si sa; e l'averla espressa così affermativamente bensì, ma in versi, non ne sarebbe un argomento; perchè allora era massima ricevuta che i poeti avessero il privilegio di profittar di tutte le credenze, o vere o false, le quali fossero atte a produrre un'impressione o forte o piacevole. Il privilegio! Mantenere e riscaldar gli uomini nell'errore, un privilegio! Ma a questo si rispondeva che un tal inconveniente non poteva nascere, perchè i poeti, nessun credeva che dicessero davvero. Non c'è da replicare; solo può parere strano che i poeti fossero contenti del permesso e del motivo." Noi abbiamo qui un Manzoni intieramente critico; il poeta creatore è scomparso. Ma quanta novit

Se sapeste come mi levate il coraggio!... Siamo nell'errore, Maurizio; ho paura. Paura! esclamò egli. Di che? Siamo colpevoli. Colpa.... d'amore....

E perché (volendolo escludere, senza perciò cadere nell'errore fondamentale del verismo e un po' anche del naturalismo, che fu quello di sfuggire ad ogni costo l'intento etico), perché non ricercare una via nuova e diversa di salvazione? Forse che la moralit

Non lo si diventa, lo si resta. La follia come l'errore è una sosta inevitabile nel processo, col quale la nostra logica ricostruisce il mondo delle cose colle sensazioni stesse che ne riceve; nell'errore lo spirito è ingannato dalle apparenze, nella follia s'inganna sovra di esse per non saperle mantenere nella loro serie. Vedi, Bice; la follia ricomincia periodicamente nel sonno coi romanzi che vi combiniamo forzatamente e nei quali viviamo con intensa sensibilit

Questo ed altro poteva, doveva farsi. Il Governo della Difesa non lo tentò: seguì un metodo diametralmente contrario. Un uomo solo, Gambetta, parve volerlo tentare: ma fervido, energico nel linguaggio, fallì all'impresa nei fatti e s'ostinò anch'egli nell'errore di volere salvare la Francia colle mosse e cogli eserciti regolari. Fu colpa di quegli uomini o della Francia?

Giovanni ed Alfredo di ritorno alla corvetta erano mesti e malinconici. I colloqui che avevano sentito lor laceravano l'anima e toglievano un gran velo dalla loro mente. Quando furono soli, Giovanni, tratto un sospiro, sclamò: O Alfredo! sarebbe mai possibile che del più santo dei nomi volessero farsi schermo e tradire migliaia d'uomini, Alfredo....? questa plebe sarebbe mai indegna di esser salvata? ma no; sebbene questo giorno noi abbiamo udito dire bestemmie intorno al più santo dei desiderii, io preferisco star nell'errore anzichè conoscere una terribile verit

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