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Potrebbe supporsi che di Presidenti o di Vicerè avidi di danaro non ve ne fosse che uno, il Lopez; ma affrettiamoci a dirlo: questo sarebbe una offesa agli altri padroni napoletani.

Noi abbiamo un torto, disse uno fra loro, uno tra' più gran signori napoletani, quello di tenerci troppo in disparte.... Perchè non cerchiamo d'aver mano negli affari del nostro paese?... Noi tutti ci sentiamo italiani e vogliamo che il concetto della nazione unita, forte, agguerrita contro tutti i suoi nemici, trionfi.... Credete che non si possa servire alla nostra causa, negli uffici della Corte, nelle alte cariche del Governo, nella diplomazia, quanto negli esilii e nelle prigioni?... I nostri cari martiri debbono esserci veneratissimi: dobbiamo ripensar sempre a coloro che soffrono per ciò che noi vogliamo: questo servir

Ho visto a Napoli, nella pinacoteca un ritratto di Masaniello, opera dello Spadaro, suo contemporaneo: è rappresentato nel costume dei lazzaroni, cioè scamiciato, col petto scoperto, abbronzato dal sole, e con la pipa di gesso in bocca, e appunto così stanno seduti dinanzi a noi sulla spiaggia i pescatori napoletani. Se non che il pittore gli ha posto in testa un berretto alla spagnuola, ornato di penne, rappresentando così in modo felice la singolare contraddizione della sorte di quest'uomo. La sua fisonomia non ha nobilt

Mi ero nascosto sotto il gabbano di quel vitello, per paura della tempesta. E tu sei vivo, Stefano? O Stefano, due Napoletani salvi! Ti prego, non mi girare così intorno: il mio stomaco non è troppo solido. da . Sono esseri assai belli se pur non sono spiriti. È un gran Dio costui che reca un suo liquor celeste. Mi voglio inginocchiare. E come te la sei scampata? Come sei arrivato qui?

Noi abbiamo vinto i primi assalitori; noi vinceremo i secondi. Il sangue dei migliori tra i patrioti napoletani, il sangue dei nostri fratelli della Sicilia, pesano sulla testa del re traditore. Dio, che accieca i perversi, e d

Ottenuta la fusione il 29 maggio, lascia massacrare nel giorno medesimo quasi sotto ai propri occhi in Curtatone e Montanara 5000 fra Toscani e Napoletani che combatterono un giorno intiero contro 16.000 Austriaci.

Gli eventi incalzano. Re Ferdinando ottiene una vittoria in uno scontro coi Francesi, ma i Napoletani pei Palermitani son tutti giacobini, compreso lo stesso loro S. Gennaro: la vittoria non è dovuta a questo Santo, ma a S. Rosalia, patrona di Palermo, alla quale il Re dev’essersi caldamente raccomandato.

I deputati delle differenti provincie possono classificarsi altresì, per caratteri generali, salvo numerose eccezioni, in un'altra categoria quella dei sentimenti. I Siciliani sono ambiziosi e lottano per proprio conto. I Napoletani si mostrano più flessibili in faccia ai ministri.

Composto per la maggior parte di famosi cacciatori napoletani, gi

E la scintilla partì da Genova, il giorno 25 di giugno. Un drappello di animosi, la più parte fuorusciti napoletani, s'imbarcano sul Cagliari, vapore della societ