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Aggiornato: 15 giugno 2025
L'Arno, che nell'estate si assottiglia tanto da scomparire, traversa Firenze tra due muraglioni eguali e diritti, ed ha l'aspetto d'un canale artificiale. Il Tevere invece ha una corrente vivace, impetuosa, piena anche nel cuor dell'estate, e la sua bellezza consiste appunto in questa sua natura selvaggia e libera.
Sembra del resto che Garibaldi stesso abbia limitato poi il suo progetto a diminuire la massa d'acqua del Tevere, lasciandolo scorrere assottigliato sotto i ponti, fra due ripe provviste di muraglioni e di banchine.
Di qui, a misura che si saliva, per una traccia di sentiero, fra i macereti di cui è tutta coperta la Valle Formin, e che attestano il formidabile sfacelo di questi tormentati precipitosi fianchi della Croda, le acute guglie e i potenti muraglioni della superba montagna si disegnavano sempre meglio sotto il sole nascente: né si poteva contemplare senza emozione una parete come quella cui intendevamo dar la scalata.
Trent'anni sono trascorsi da quando Gregorovius scrisse la storia del Tevere ed un altro capitolo sarebbe da aggiungere: le belle sponde, tra le quali scorreva libero ed indomito il Pater Tiberinus sono scomparse e solo a ricordarle ci restano gli acquerelli del Roesler Franz; hanno preso il loro posto i muraglioni ed i lungo-tevere tanto paventati dal Gregorovius che sono quasi compiuti ed il simulacro di Garibaldi, che ne fu il propugnatore indefesso, sta a contemplarli dall'alto del Gianicolo.
Manfredi intanto, dopo aver ben letto la carta, la passava al Contestabile, dicendo: «Che parvene, Messere?» Rinaldo, recatasela in mano, faceva atto di guardarla attentamente: i circostanti, non potendosi frenare, gli si aggrupparono intorno; questi lo prendeva per un braccio, quegli per l'altro, chi gli poneva il capo sotto il mento, chi lo sporgeva dalle sue spalle; il più lungo gli stette di faccia, e in punta di piedi col capo ripiegato sul seno, a modo di cicogna quando prende il cibo; il più piccolo levata la faccia, e veduti quelli uomini che gli si paravano dinanzi a guisa di muraglioni, tolse una sedia, e vi montò sopra; così ne nasceva uno scompiglio, un susurro, che la natura napolitana ha in ogni tempo messo nelle più comuni operazioni della vita.
Scrivere questa lettera è per me un peccatuccio che mi punge la coscienza. Difatti, lodare i monti, l'aria freschissima, l'acqua salutare, la vita montana, a chi proprio non vede che i muraglioni soffocanti di una citt
Corriamo sui massi spaccati, profilati, da dove pendono i ciuffi d'erba, nelle tane, nei bugigattoli, sui cigli di quei muraglioni erti e schistosi, che la grande architettrice ha dipinti coi licheni, lisciati coll'acqua, graffiati coll'azione dei geli... Corriamo! Dove corre il desiderio? Le gambe sono umane, umano il ventre.
Parola Del Giorno
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