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Aggiornato: 21 giugno 2025
Intanto che io moveva per quella citt
Allora Ugo vedeva l'acqua stagnante di un fossato, tutta sozza di sangue, putrefatta e fangosa: alla superfìcie venivano a scoppiare con flaccido gorgoglio e con lentissimi cerchi alcune bolle d'aria: sotto qualcosa si moveva all'insù: ecco una testa coi capegli impegolati sul volto da una melma verdiccia. Che? si chinava salutando.
Uno strano rammarico mi pungeva, ora che l'inferma andava di giorno in giorno migliorando. Mi si moveva in fondo al cuore un vago rimpianto verso i tristi giorni grigi passati dentro l'alcova, mentre giungeva cupa dalle campagne autunnali la monotonia della pioggia. Quelle mattine, quelle sere, quelle notti, benché penose, avevano una loro grave dolcezza. La mia opera di carit
Grande così disse la bimba allargando il più possibile le sue piccole braccia. Grande così ripetè il conte chinando la testa in segno d'assenso. E non soggiunse altro. Nonno dorme bisbigliò Margherita dopo una breve pausa. Fortunata si scosse. Se dorme, lascialo stare. Vieni qui. Ma la fanciulla non si moveva. Nonno dorme ella tornò a dire.
Alzò gli occhi verso le finestre, ma le vide oscure e socchiuse. Respirò. Che mi abbia ingannato? E con quale scopo? mormorò. Fece il giro della casupola per due o tre volte, e stava per allontanarsi, quando vide un'ombra che moveva verso quella volta. Impallidì e afferrò rapidamente la carabina. Il rivale! esclamò egli con voce sorda.
Dopo lette le prime parole, il pittore fu interrotto da un lieve gesto dell'artista, da un sorrisetto sdegnoso. Il critico moveva da alcune considerazioni generali; queste essa non voleva udirle. Più giù... più giù! ella disse. Dove parla di me... della esecuzione...
D'un tratto si udivano un grido, un'escandescenza, il rumore di una sedia, che si moveva. L'auditore Biscotti si alzava, tutto irritato, rosso in volto, solenne. Che cosa c'è, signor auditore! domandava il presidente. Se io debbo firmare la sentenza non ammetto che si metta il participio concernente con il dativo... Signor auditore!...
Ma ad un certo momento, il prete non la intese più; allora egli affrettò le sue preghiere, le fece il segno in fronte coll'olio santo e tornò a ritirarsi nel cantuccio in fondo alla camera. Poco dopo, Lalla riapriva gli occhi, e tornava a fissare lo sguardo in quella figura nera, che si moveva adagio, nell'ombra, barbottando preghiere.
Ma la signora duchessa continuava a tacere, a gemere, a guardarlo, a fissarlo... e non si moveva: allora egli lanciò un'ultima occhiata all'orologio e si fece coraggio, alzandosi di colpo.
Quella stupida della Cammilla, per esempio, no; lei avrebbe dovuto pensarci... E a un tratto, vedendo che nessuno si moveva, che nessuno si ricordava di... di quello di sopra, perdette la pazienza e sgridò la Cammilla perché aveva messo troppo aceto nell'insalata.
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