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Pierino montò in superbia per le lodi dei professori e per una certa gloriola che si era procurata anche fra gli scolari con una sua ballata in versi: Napoleone a Sant'Elena.

81 Poi che fu armata, la spada si cinse e sul destrier montò d'un leggier salto; e qua e l

Le carrozze son pronte! Partiamo! Meno male che marciamo en grands seigneurs. Di' piuttosto, come i malfattori che vanno alla Corte d'Assise... Eh!... loro ed i principi sono i soli che hanno diritto di avere una scorta! Gli estremi si toccano... E si rassomigliano! Si montò nelle carrozze e dopo un breve tratto di via ci fermammo: si sentì cigolare una porta... Eravamo giunti ai Domenicani.

71 Poi che gran pezzo al caso intervenuto ebbe pensato invano, e finalmente si trovò da una femina abbattuto, che pensandovi più, più dolor sente; montò l'altro destrier, tacito e muto: e senza far parola, chetamente tolse Angelica in groppa, e differilla a più lieto uso, a stanza più tranquilla.

Vieni con me, ritorna fra le braccia della tua Elenka che tanto ti ama. Un'ondata di sangue montò alla testa dell'arabo: si scagliò sulla greca ebbro di collera e cercò di rovesciarla, urlando come una belva inferocita. Dov'è l'almea? Dov'è l'almea? Tutti e due rotolarono l'un sull'altra. La greca se lo strinse contro il seno e invece di difendersi gli stampò sulle labbra un ardente bacio.

17 La notte ch'andò inanzi a quella aurora che fu il termine estremo alla partenza, al suo Iocondo par ch'in braccio muora la moglie, che n'ha tosto da star senza. Mai non si dorme; e inanzi al giorno un'ora viene il marito all'ultima licenza. Montò a cavallo e si partì in effetto; e la moglier si ricorcò nel letto.

Quando sentì che era stato condannato a morte, montò su tutte le furie: tentò da principio di suicidarsi tagliandosi la gola con un pezzo di ferro acuminato che aveva strappato dalla porta della cella; ma, sorpreso nell'atto, non si produsse che una leggera ferita. Allora egli annunziò la sua determinazione di voler sfuggire alla forca lasciandosi morir di fame.

«Un momento! sclamò Giuliano col cuore alla gola; e volato in camera, si pose in gamba un paio di stivali armati di sproni; poi così com'era, senza badare a robe, a libri, a nulla di quel che lasciava; discese e montò in sella. «Badi gli disse lo staffiere appena fuori B.... a man destra, in quella palazzina, trover

A questo discorso che veniva a significare in conclusione: Non vi riconosciamo come Re, ma entrate pure fra noi, che non v'ammazzeremo, perchè gli eroi non ammazzano a tradimento; e se sarete bravo, e ci servirete a dovere, consentiremo, forse, a sopportarvi come presidente della Repubblica; il Re rispose con un sorriso agro-dolce, che voleva dire: Troppa degnazione! e strinse la mano all'Alcade, con grande meraviglia di tutti i presenti. Poi montò a cavallo, ed entrò in Saragozza. Il popolo, a quel che si dice, lo ricevette con festa, e molte signore gli lanciarono dalle finestre poesie, corone di fiori e colombe. In varii punti, il generale Cordova, e il general Rosell, che lo accompagnavano, dovettero sgombrargli la strada coi proprii cavalli. Mentre entrava nel Coso, una donna del popolo si slanciò innanzi per dargli un memoriale; il Re, ch'era gi

E qui uno, due, quattro, a pigliarsi la via tra le gambe, chi a cavallo, chi a piè, senza dare udire consigli: e tra i primi Don Apollinare, il quale, chiesto di Mattia a mezzo mondo, chiamatolo invano cento volte con quanta voce aveva in gola; aiutato da qualcuno della sua pieve montò sulla giumenta; e gridando: «vado a far gente, vado a far gentediè giù a rompicollo, pel primo sentiero che gli si offerse alla fuga.