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Aggiornato: 8 giugno 2025


Montaner, cap. 20, vivamente rappresenta che i re di Aragona viveano assai familiari co' loro sudditi, con giustizia ed affabilit

Per vero egli non scrive il nome di Corrado Lancia, ma solo di Loria e Procida, e, aggiugne, altri usciti italiani. Ma ritraendosi dal Montaner la grande riputazione di Corrado a corte d'Aragona per armi e consiglio appunto in questo tempo, non è dubbio che quel nobile siciliano avesse partecipato in tutti i disegni.

Bart. de Neocastro, cap. 64. Bart. de Neocastro, cap. 65. Son riferite a un di presso queste parole da Bartolomeo de Neocastro. Bart. de Neocastro, cap. 66. Bart. de Neocastro, cap. 67. Nic. Speciale, lib. 1, cap. 25. Saba Malaspina, cont., pag. 398. Della partenza di Pietro da Trapani fanno seccamente menzione il d'Esclot, cap. 104, e il Montaner, cap. 76.

Bart. de Neocastro, cap. 23. Nic. Speciale, lib. 1, cap. 12 e 13. Surita lib. 4, cap. 22. Montaner, cap. 57, e d'Esclot, cap. 88, da partigiani del re, tacendo i dispareri, dicon presa la guerra di Sicilia con grande accordo e gioia di tutta l'oste, che fu a un di presso l'esito della faccenda. D'Esclot, cap. 90. Docum. Bart. de Neocastro, cap. 23 e 46. Saba Malaspina, cont., pag. 379.

Questi due scrittori dicon poi lasciato il regno di Sicilia a Giacomo per testamento del padre. Ma come nel testamento che noi abbiamo, e che d'Esclot anche riferisce con estrema diligenza, non si fa menzione del regno di Sicilia, così è mestieri che Pietro avesse fatto riconoscere Giacomo dal parlamento, nel modo che appunto riferisce il Neocastro, e accenna lo stesso Montaner.

D'Esclot, cap. 64. Cronica di Morea, lib. 2. Gio. Villani, lib. 7, cap. 57. Paolino di Pietro, in Muratori R. I. S. tom. XXVI, ag. Montaner, cap. 71. Benvenuto da Imola, comento alla Divina Commedia, al verso: Cantando con colui dal maschio naso. Purgat., c. 7.

Montaner, cap. 117, il quale porta con anacronismo questa correria dopo il passaggio di Giacomo in Calabria, e la confonde con le altre che Loria fece di quel tempo in Levante.

Lasciando da parte il Montaner, che nulla dice della deliberazione del parlamento siciliano, e racconta l'ambasciata in modo assai strano, è notevole che il d'Esclot porta espressamente questo parlamento in Palermo nel tempo dell'assedio di Messina, e lo accordo generale nella esaltazione di Pietro, a proposta del capitano del popolo.

Del capitan del popolo di Palermo dopo il vespro, d'Esclot non dice il nome, ma che fu un cavaliere savio e valente. Saba Malaspina nomina il Mastrangelo, che forse fu il principale, ed ebbe tutta la riputazione. Montaner lo confonde con Alaimo da Lentini. Bart. de Neocastro, cap. 14. Anon. Chron. sic., pag. 147. Nic. Speciale, lib. 1, cap. 4.

Montaner, cap. 37, 44. Montaner, cap. 40. Bernardo d'Esclot, cap. 76. D'Esclot, loc. cit. Montaner, cap. 38, 39. Geste de' conti di Barcellona, cap. 28, loc. cit.

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