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Aggiornato: 13 giugno 2025
E sotto specie di loro succedono le tre donne di tre etadi e di tre fogge di parentela , da le quali derivano li tre prolissi argomenti , ciascuno di loro in tre parti diviso . Noi siamo poi di tre nomi: MERLINO, LIMERNO, FÚLICA. Tre parole de titolo. Tre folenghe. Tre donne. Tre etadi. Tre fogge di parentado. Tre argomenti. Tre parti d'ogni argomento. Tre nomi.
MERLINO. Dimmi adonca, Limerno Pitocco, per qual cagione tu ti mostri ora tanto schivo e ritroso d'udir nominare quella cosa con cui lordamente hai sconcacato quel tuo Orlandino? LIMERNO. Da te solo ne tolsi lo esempio, Merlino. MERLINO. E dove? LIMERNO. Ne la quinta fantasia del tuo volume.
CORONA. Potrebbe forse pentirsene, credilo a me. PAOLA. Di che? CORONA. Dir tanto male. PAOLA. Anzi solamente si dole che non pur Merlino, ma Limerno compose cosí precipitosamente che li stampatori non poteano supplire a l'abbondanzia e copia de' suoi versi; laonde pargli un errore grandissimo non aver servato lo precetto oraziano.
LIMERNO. Che ne so io? mi pare di stranio ch'un uomo macaronesco voglia magnificare l'eloquenza toscana. MERLINO. La cagione? LIMERNO. Perché lo bove si rallegra nel suo puzzo. Bos gaudet in stercore suo. MERLINO. Ed a te quanto la lingua toscana viene in grazia? in che openione l'hai tu?
MERLINO. Non lo farò io giammai: tu canti a me e non a te.
MERLINO. Se per mezzo de la menzogna tu intendi la veritade, perché mentitore mi fai? LIMERNO. Mentitore sei per certo. MERLINO. Sí, ma verace. LIMERNO. Qual veritade ho io giá inteso per la bugia testé fatta? MERLINO. Perché Ferrara cortesa non per mosche o tavanelle mi è a noia, ma perché ivi raccoglionsi lor vini su le groppe de le rane.
LIMERNO. Anzi tu vivi allora sol per mangiare, e questa è vita bestiale. MERLINO. Va' al diavolo! Vivi tu forse senza mangiare? LIMERNO. Ben mangio, ma sol per vivere. MERLINO. Ed io vivo per mangiare. LIMERNO. Grandissima differenzia è cotesta. MERLINO. Anzi è una istessa cosa, ma non la comprendi. LIMERNO. Ben io la conosco, ché assai ti fôra meglio mangiare per vivere che vivere per mangiare.
CORONA. La ragione. PAOLA. Perché cosí la ragione? CORONA. La quale m'avvisava dover essere peggior Limerno che Merlino. PAOLA. Leggerlo almanco voi dovevati. CORONA. A che perder il tempo? PAOLA. Taci, ché d'ogni libro qualche cosa s'impara. CORONA. Questo è falso. PAOLA. È sentenzia di Plinio. CORONA. Vada con le altre sue menzogne! PAOLA. Negarai tu che d'ogni libro non s'impari qualche cosa?
Studium vanitatis. MERLINO. Se queste parti non hai, ben ti le poscio mostrar io, se mi ascolti per una pezza; e forse lo sonno ti stará luntano per vigor de la mia piva. Or odi una oda in loda d'una mia amorosa detta la Mafelina, ed impara da me gli affettuosi gesti. LIMERNO. Comincia, ch'io mi sento voglia di mangiar riso!
LIMERNO. Via piú asinale. MERLINO. Da quanto tempo in qua sei tu cosí delicato e schivoso devenuto? non ti fai, se mi rammento bene, chiamar Limerno? LIMERNO. Limerno son per certo. MERLINO. Limerno Pitocco? LIMERNO. Io son pur desso.
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