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Perchè son io il personaggio più importante della colonia, l'amico più vecchio di Corsenna, il primo capitato tra questi monti; e finalmente, "vegnendo a dir el merito" son io che ho fatto tutto. Benissimo; sta a vedere che uno di questi giorni mi conferiscono la cittadinanza. Son io, veramente io, che ho fatto tutto, e non ho male che non mi sia meritato! Al diavolo! non ne posso più.
Presa e sospinta da questi ragionamenti, che avevano il merito d'esser giusti, donna Ines
Frattanto ogni sollecitudine era spinta sino al ridicolo dagli aspiranti al merito di propaganda e d'intrighi per la monarchia-messia, cioè sabauda, i quali avean usato i più ignobili e gesuitici espedienti per rovesciare Francesco II e sostituirlo.
FILASTORGO. Dimmi un poco. PROTODIDASCALO. Non interrompete la veemenzia dell'orare. ... E se non fusse per suo merito, fatelo per amor di sua madre, la qual moritura rememoratevi con quanti gemiti vi rogò, genuflexa e provoluta ne' vostri piedi, che l'amor sviscerato che portavate a lei si fusse coacervato con l'amor che comunemente portavate a questo unigenito.
L'essenziale era di noverar le chiamate agli onori del proscenio, in fine, e le interruzioni entusiastiche nel corso d'ogni atto; i bene, i bis, gli applausi fragorosi, gli astucci regalati dal solito «ammiratore del vero merito», i ritratti, i sonetti, e all'occorrenza anche il volo dei piccioni. Povero autore delle Frondi sparse, che tempo era il suo!
La Ristori ogni anno ne riappare più decaduta; se una volta essa si meritò tutte le ammirazioni della critica, oggi si merita tutte le disapprovazioni.
Carbonera la baciò, e stringendola con riverente entusiasmo pronunziò con voce commossa: Grazie infinite, signorina... non merito punto le vostre cortesie... perdonate la mia ruvidezza. Azzo, Azzo! gridò con ilare dimestichezza Arrigo, non farmi il piagnone... suvvia... abbracciami Emma... Che? Lo voglio. Lo vuoi?... ben di cuore!
Ogni villaggio riconosce come suo capo supremo e giudice colui che per merito o meglio per anzianit
Passa negli stati felici di V. M. mons. rev. fra Pietro Paolo Palma carmelitano scalzo arcivescovo d'Ancira, per affari incaricatigli dal nostro sommo pontefice, e sebbene siamo certi che per le distinte condizioni di virtù e di merito che adornano questo degno soggetto, sar
58 Se per amar, l'uom debbe essere amato, merito il vostro amor; che v'ho amat'io: se per stirpe, di me chi è meglio nato? che'l possente Agrican fu il padre mio: se per ricchezza, chi ha di me più stato? che di dominio io cedo solo a Dio: se per valor, credo oggi aver esperto ch'esser amato per valore io merto.
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