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Aggiornato: 29 giugno 2025
Sì, sì fece Marta senza comprendere, solo perchè quelle parole tristi rispondevano alla sua tristezza. Al caffè si ruppero le file. Alberto, sempre gentile, venne a chiedere a sua moglie se avesse pranzato bene. È fortunata disse la signora Merelli mettendosi al fianco di Marta.
Ah! cari esclamò Alberto abbandonandosi sui cuscini della vettura quel capo ameno di Merelli, quel simpaticone di un farmacista! Tanto per dire qualche cosa, per interessarsi anche lei a quello che interessava suo marito, Marta chiese: Sono tuoi amici? Merelli sì, Merelli fin dal ginnasio; abbiamo fatto la quarta e la quinta insieme.
Sì, parlatemi della bellezza delle donne! interruppe Merelli. Ci vogliono dei babbuini come noi per lasciarci gabellare nei teatri, nei balli, nella penombra delle alcove chiuse, tutta la quantit
Quando la signora Merelli espose timidamente lo scopo della visita, Gavazzini mise mano al portafogli e con perfetta cortesia le consegnò venti lire, guardando Marta con insistenza, tanto che ella sentì il suo facile rossore di sposina salirle subito alle guance.
Ebbene, disse Alberto, pensando che, in fin dei conti, la cosa non lo riguardava affatto e che Marta l'avrebbe saputa egualmente Merelli fa all'amore colla Ninetta. Così? esclamò Marta sgranando gli occhi. Come, così? In presenza della moglie... Ma!... Con tanti bambini? I bambini non c'entrano. Ma è un orrore! Certo non lo approvo. Tu non avresti questo coraggio, eh?
Il volto di Alberto, sul quale Marta teneva sempre gli sguardi, scompariva tra le spalle poderose di Merelli e il torace ampio, squilibrato del dottorone; ella lo scorgeva come un punto luminoso, velato leggermente dal fumo, e ne raccoglieva ogni parola, ne seguiva ogni gesto, pascendosi di un'occhiata che cadesse dalla sua parte, raccogliendo le briciole dello spirito e della cordialit
La signora Merelli volle accarezzarlo, ma egli si ritrasse in silenzio contro lo stipite dell'uscio. E passarono altri dieci minuti. Venne poi il signor Gavazzini, nascondendo, sotto un fare cerimonioso, l'alterazione dei lineamenti, eccitati come dopo un alterco. Prego queste signore di scusarmi, e di scusare mia moglie; è un po' indisposta...
Ma fra sè pensava: Casa nostra è molto più comoda, più elegante, non ci manca nulla; io lo adorerei, vorrei spiegare per lui solo la mia bellezza, il mio ingegno; so parlare anch'io, non sono una sciocca, ma, a quanto pare, Toniolo, Merelli e gli altri valgono più di me. Io però ho lasciato per lui mia madre, le mie amiche, tutto; e mi basterebbe lui!...
Non un fiore, non un ricamo o un libro dimenticato, non uno sgabello fuori di posto; niente del benessere comodo e lieto che Marta aveva a casa sua; niente pure del disordine pieno di vita che, in casa Merelli, quattro bambini pieni di salute si incaricavano di mantenere costante. Un fanciulletto di quattro anni, biondo, esile, con una faccina anemica, fu il primo a mostrarsi.
Oh! per anima sensibile rincrudì Merelli non ho niente in contrario. Quando ero all'universit
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