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Aggiornato: 26 giugno 2025


Ci presentano, ognuno a modo suo, i loro fucili rugginosi, colle baionette scontorte. Chi tiene un piede innanzi, chi sta a gambe larghe, chi col mento sul petto, chi colla testa chinata sopra una spalla. Alcuni si son messi la giacchetta rossa sul capo per ripararsi dal sole.

Tirai fuori, con un po' di trepidazione, il portamonete; tutti si alzarono sulla punta dei piedi; i più vicini ci misero il mento dentro; quei di dietro misero il mento sulla testa dei primi; i più lontani stesero le braccia. "Un momento," gridai; "chi è fra tutti voi altri colui che ha più autorit

Mentre si svolgeva la mia orazione interna, io contemplavo la dormente. Ella era pur sempre pallida come la sua camicia. Per la trasparenza della pelle, io avrei potuto numerar le sue vene su le guance, sul mento, sul collo. La contemplavo quasi sperando di cogliere gli effetti benefici del riposo, il diffondersi lento del sangue nuovo generato dal cibo, i primi segni iniziali della guarigione. Avrei voluto per una facolt

GERASTO. Se tu sei Narticoforo e te ho lodato, mi sono ingannato e ne mento per la gola. NARTICOFORO. Non mi sono ingannato io di te, che ho detto quel che sei. GERASTO. Narticoforo e suo figlio sono in casa mia; e ti farò veder la veritá quando vorrai. NARTICOFORO. Quando venne in tua casa Narticoforo? GERASTO. Poco innanzi; han pranzato e or si stanno a riposare per lo viaggio fatto.

Quindi, senza attendere l'invito, si gettò sul pagliericcio del canapè ed allentò i nastri scuri del cappellino, che la stringevano sotto il mento. Con una occhiata rapida e sicura aveva gi

Allor surse a la vista scoperchiata un'ombra, lungo questa, infino al mento: credo che s'era in ginocchie levata. Dintorno mi guardo`, come talento avesse di veder s'altri era meco; e poi che 'l sospecciar fu tutto spento, piangendo disse: <<Se per questo cieco carcere vai per altezza d'ingegno, mio figlio ov'e`? e perche' non e` teco?>>.

Vista di scorcio, dalla fronte troppo ampia alla punta del mento, la sua faccia appariva incisa da rughe profonde; i capelli ancora più rari erano imbiancati sulle tempie; tutta la figura portava impressi i segni d'un rapido decadimento.

Ipalca l'assa fetida le appresta e le fa crocioni sotto il mento. Col fumo della carta la molesta, e con una raccolta le fa vento. Mise un gran mugghio alfin la disperata, traendo calci come spiritata.

Poi sospirò. Questo bel fiore, e con due dita sotto il mento di Nora, le alzò il visino, vi compenser

È un uomo oltre i sessanta, grande, grosso, a faccia di villano e maniere uguali, a spalle larghe, naso lungo, occhi di gatto, denti di rosicchiante, mento quadrato, mani grosse, piedi da lacchè, sorriso falso, fronte stretta e coscienza Dio sa come. Vuole dare alla sua fisonomia un aspetto d'umilt

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