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Aggiornato: 14 luglio 2025


Perchè no un favore? sclamò Bambina togliendo su il tondo della polenta a cui suo fratello non toccava più, e mettendo sulla tavola qualche cipolla, qualche mela ed un pezzo di caccio di capra che civettava la pietra pomice. Un favore? replicò Don Diego sorridendo. Perchè no? quelle bestie sanno altrettanto bene leccare che mordere. Il martello della porta scoccò tre colpi.

GIACOCO. Chessa è n'autra chiú bella: dice ca simmo vorraccie; pensa ca vindimu nsalate. SPAGNOLO. Quiero mis alforjas. GIACOCO. Pe parte de fuorfece, te darrimmo no poco de mela iacciole e grisommole. SPAGNOLO. No alojan en esta taberna sino putas y alcahuetos. GIACOMINO. Cappio, chiudili la bocca con un pugno, ché piú non parli. GIACOCO. Me pare ca no la vuoi ntennere e me esci dello semmenato.

Insomma?... Quel che vogliono; ma, oggi... E dovemmo contentarci di un po' di pane non fresco, di un po' di gorgonzola o stracchino, non ricordo bene, e qualche mela. A Sesto! A poche miglia da Milano! D'estate! Cioè, quando quel paesetto diventa luogo di villeggiatura domenicale pei buoni ambrosiani che non possono correre alle montagne o al mare!

Ella parve godere del mio pallore. Non parlava più. Probabilmente la mia faccia era diventata una mela o una pesca di luglio: una pesca sugosa e fresca che ben si morde. Ora, ragazzo, s'il te plait, torniamo alle Olimpiadi e al tuo professore disse. A me parve come di essere desto dal sogno in cui il Veglio della Montagna immergeva coloro che gli dovevano essere devoti sino alla morte.

Ma è una mela fragrante, dopo tutto, non una palla di guttaperca. Queste sono oramai per te, divo Terenzio Spazzòli. "Buono, quello! buono, quello!" e portalo a casa.

Abituato ai pasti forse un po' troppo frugali di Garibaldi, credevo di trasognare a quello spettacolo sibaritico, che Garibaldi virtuoso avrebbe disapprovato apertamente, e che io mi limitai a disapprovare in segreto. Ricordai la mela acerba che in cammino da Nicotera a Mileto il generale, seduto a terra, mi buttò dicendo: A voi, fate colazione. E fu la colazione.

Chi in una mela chi in un garofano, ne ho viste molte che l'avevano preso; e tutte finirono col fuggire improvvisamente di casa, come, salvo l'anima, i cani che vanno in rabbia.... «Dice bene il signor pievano; salva l'anima, come i cani! rispondevano coloro: eccola, eccola, l'hanno trovata, è qui....» E tutta quella gente si affollava, in capo alla via.

Parola Del Giorno

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