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Aggiornato: 13 giugno 2025
Il medico è un elemento neutro nella societ
MORFEO. A sbo... sbu... sbosar la figlia di questo me... men... medico. NARTICOFORO. Di quanto hai detto, tu menti del tutto. MORFEO. Sbu, sbu. NARTICOFORO. Oimè, che putore! che cosa è questo che m'hai buttato in faccia? MORFEO. È ro... rotta la postema: è lo san... sangue e la mar... marcia. NARTICOFORO. Oimè, che fetulenzia, che cloaca è questa! MORFEO. Ti giuro...
Un gorgoglio s'affoltò nella gola di Drollino. Ma egli, con uno sforzo supremo, mormorò ancora una parola: Si ricordi!... Poi tacque, cessò di guardar Giuliano, e adagiò il capo sui guanciali. Passò un minuto prima che il Duca trovasse la forza di uscire. Sulla soglia della cascina s'imbattè col dottore. Sta male, eh! quel poveraccio? chiese il medico, vedendo il viso alterato di Giuliano.
63 Come sparvier che nel piede grifagno tenga la starna e sia per trarne pasto, dal can che si tenea fido compagno, ingordamente è sopragiunto e guasto; così il medico intento al rio guadagno, donde sperava aiuto ebbe contrasto. Odi di summa audacia esempio raro! e così avvenga a ciascun altro avaro.
Nessuna esperienza di medico avrebbe potuto constatare meglio della mia, la sorte irreparabile di Laura Uglio, comechè non fossi tanto colpito dalla sua palese decadenza fisica, dall'attestazione certa delle sue torture, quanto dall'orribile cambiamento morale della donna; ella non doveva più avere nè volont
Maria mia! egli diceva di continuo fissandola, toccandola, scotendola. Tutta la notte Adriana, il medico e Ubaldo vegliarono Maria e ogni momento giungevano il Suardi o Fabio Rosati a domandar notizie di lei, e portavano ragguagli desolanti sui progressi dell'incendio.
Eugenio escì di corsa, senza cappello: entrò nel primo portone che trovò e disse alla portinaia: Cinque lire per voi, se mi trovate un medico o lo conducete subito qui accanto: che prenda una carrozza, mi raccomando!... presto!... Dieci minuti dopo la portinaia tornava con un medico addetto al servizio notturno dello spedale.
Marco l'aperse, e, traverso le lagrime che gli velavano gli occhi, lesse: «Figlio mio, legittimo e caro: «Il medico mi dice che, se non riesco a rassicurarti sulla tua salute, la tua vita e la tua ragione sono in pericolo.
Mentre il medico faceva una fasciatura provvisoria, Cesare s'accostò ad Emilio, e questi senza lasciarlo parlare gli disse subito: Hai visto? Al terzo bottone. Cesare sentì uno sdegno, un orrore indicibile per quel cinico omicida. Tu l'hai assassinato, gli rispose con labbro fremente. Ora, che vuoi tu ancora far qui? Vattene.
Sorrise e rispose: Lei sarebbe un medico severo. Vede che non leggo mica solamente Leopardi; leggo anche libri di buona fama e timorati come i Suoi. Replicai che importava poco pigliasse il veleno col vino o col brodo o col caffè. Le parlai quindi del mio culto appassionato d'una volta per Leopardi, delle mie malinconie morbose d'allora, del sepolcro che m'ero scelto.
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