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Vanardi ha rinunziato all'arte e fa il droghiere. Il suo padrino è felicissimo, e Rosina è diventata molto migliore. Marone continua a fare il torcicollo ed ha venduto la sua villa alla vedova d'Orsacchio, la quale prese con come dama di compagnia Anna, la nipote dello speziale, e conserva come coltivatori Matteo e Teresa. Questi non parlano mai di loro figlio Tommaso, ma non vi dico che non ci pensino, e quando ci pensano sospirano dolorosamente. Il cavaliere Tommaso Salicotto fa sempre il filantropo e guadagna denari: è deputato, sar

Direttore amministrativo Il cav. Segretario generale MATTEO CANTASIRENA. Membri del Comitato

Le cambiali!... ripetè il malato con un lungo gemito. In quel punto, il Casalbara vide un'ombra muoversi presso l'uscio, avvicinarsi. Chi è? gridò scattando, spaventato. È lo zio. Ha saputo che siamo tornati, e che tu stai poco bene: desiderava salutarti. Vuoi? E Nora voltandosi, chiamò vicino Matteo colla mano.

Cantasirena raggiunse lentamente il suo caro Giovanni, che stava complimentando il Prefetto, il Sindaco di Primarole, i due segretari particolari di Sua Eccellenza, e monsignor Meneguzzi e Pio Calca e il marchese Duranti e il Fontanella. Gli altri invitati dovevano arrivare più tardi col tram. Matteo Cantasirena, a studiarlo bene, non pareva troppo soddisfatto e sicuro di .

All'incontro, i tedeschi d'Arrigo VII rimasero in Italia dopo la morte di lui; ed accresciuti di nuovi lor compatrioti ed altri venturieri, e riuniti in compagnie non grosse per anche sotto a' lor contestabili, servirono a parecchi de' tirannucci da noi nomati, Uguccione della Faggiola, Castruccio, Can grande, e principalmente il gran Matteo e Galeazzo Visconti.

Siamo intesi! e il Direttore, che pareva stanco e un po' seccato, gli diede la mano per congedarlo, col solito fare di benevola degnazione. Era diventato lui adesso, Matteo Cantasirena, il creditore del signor Brunetti!

Il signor Galli, il buon ambrosiano, era stato conquistato dalla simpatia, dalla facondia, dallo sviscerato amor del prossimo, di Matteo Cantasirena.

Agapito chiamò la nipote, perchè lo scortasse fuori. Quando furono all'uscio che metteva al pianerottolo, Anna disse sottovoce e tremando a Matteo: Ripartite presto? Fra un'ora al più tardi.

Ma l'altro non si avvicinò. Io sono un galantuomo!... Certe cose ripugnano a me come a lei!... Io ho agito a fin di bene!... Se il signor Cantasirena lo sapesse, sarei scacciato dal giornale!... So anch'io che Matteo Cantasirena non è come lei, come me, come noi!... È un prodigo incosciente! È un vanaglorioso!

Nella cappella di san Matteo della cattedrale di Salerno, sotto la effigie del santo in mosaico, il nostro artista s'accorse di una picciola figura in ginocchio ch'ei ritrasse diligentemente, in pie' della quale si leggono questi due versi: Hoc studiis magnis fecit pia cura Johannis De Procida, dici meruitque gemma Salerni.