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Aggiornato: 1 giugno 2025


Nessuno era ancora riuscito a tenersi a mente il proprio numero di matricola e a convincersi che non eravamo più che dei numeri. Presente!

Ieri, dopo tanta insistenza, ho ottenuto il permesso di tagliarmi le unghie vellutate e lunghe. Ma ho dovuto tagliarmele alla presenza di questo omaccione che rintuzza ogni desiderio col regolamento. Il suo ufficio è un bugigattolo in faccia all'ufficio di matricola. È in esso che ho avuto il primo colloquio. Il capo metteva la sua faccia tra la mia e quella del mio amico.

Durante la mia breve carriera di matricolatore, l'ho registrata nel librone infame tre volte. Il bimbo, anche se nato nella carcere, non viene registrato. Il regolamento non permette di mettere a matricola che i ragazzi superiori ai due anni. Il legislatore deve avere creduto che, se si può nascere delinquenti, si possono commettere delitti anche in fasce. Il bimbo della ladra verr

Delle schiene a rigoni, delle braccia a rigoni, delle gambe a striscie e delle teste col copricapo listato di caffè e di bigio con dei puntini che paiono tante punzecchiature di pulci. Il numero di matricola aveva ingrossato il cuore di alcuni miei compagni.

Il forzato a vita indossa una giacca rossa, porta una callotta verde alta e rotonda, ed ha sul cuore una striscia nera sulla quale è stampato il numero di matricola. <tb> Il forzato a tempo ha la callotta scarlatta e la striscia di un verde slavato. Se vedete un camerotto o un cortile di queste «facce da galera», vi sentite correre per la schiena i brividi dello spavento.

Ciascuno di noi aveva un largo spazio per ammonticchiarvi la biancheria e i libri, per mettervi il catinetto di zinco, la fiaschetta impagliata, la brocca per bere, la spazzola e la pettinina, la gamella con inciso il nostro numero di matricola e la pagnotta che ci avrebbero portata tepida due volte il giorno. Il sole completava la nostra contentezza.

Qualche volta la mano diventava brutale e allora recideva il foglio alla testa o alle gambe o lo metteva spietatamente in un cassetto senza neanche dire crepa al numero di matricola al quale era indirizzato! Una scena che avrebbe fatto piangere gli amici, se avessero potuto mettere l'occhio alla spia della nostra camerata, era quella dei pasti dei primi tempi.

Si rileva da' documenti che fu «iscritto alla matricola della direzione di Nizza il 27 febbraio 1832 al n. 289»; che entrò al servizio, in Genova, il 26 dicembre del 1833; e che il 3 di febbraio del 1834 venne imbarcato sulla regia fregata Des Geneys, dalla quale disertò il giorno dopo.

Piombarono sulle «spie» a guisa di due «leoni». Una di esse cadde in terra come un sacco di cenci. Era morta. L'altra, ferita mortalmente, si contorceva e boccheggiava nel proprio sangue. Il Francescone credo che sia ancora nel bagno Dalghera di Finalborgo, col numero di matricola 2031.

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