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Aggiornato: 30 giugno 2025
Lascio pensare a voi quale effetto facesse, e segnatamente in quel punto, il semplice annunzio. Luisa tremò tutta; a Percy, memore delle ciarle altrui intorno al medico della signora, si strinse il cuore; solo il duca di Marana rimase tranquillo ad aspettare la comparsa del nuovo venuto.
L'arrivo di nuovi visitatori interruppe la difesa di Percy, il quale non potè nemmeno sapere che impressione avesse fatto il suo discorso nell'animo di lei. E frattanto, Laurenti non si vedeva comparire. Il giorno seguente, fu la medesima storia, con questo solo mutamento che il Percy era accompagnato dal duca di Marana.
La signora Luisa, turbata anch'essa, si alzò del pari; gli porse la mano, che egli toccò a mala pena, e guardandolo in viso con una cert'aria ansiosa che il Percy non poteva scorgere, seduto com'era dietro di lei, ma che bene notò il duca di Marana, gli disse: Ci vedremo? Sì; rispose asciutto Laurenti. Verrò di questi giorni a ricevere i suoi riveriti comandi.
Alla credenza, dove il duca di Marana la condusse, fu un vero trionfo per la donna gentile. Il ballo, quando ripigliò, ebbe a rimanere un po' fiacco, per la contumacia ostinata dei cavalieri. Sissignori, cotesto avvenne, contro tutte le buone creanze.
Grazie, signor di Marana! soggiunse Guido commosso, mentre si alzava per stringergli la mano. Quando Ella vorr
I tre s'inchinarono leggermente, salutandosi a vicenda; ma il duca di Marana, il quale senza saperne il perchè, sentiva d'essere la testa più tranquilla della conversazione, fu il solo che si facesse a parlare.
E inchinatosi a lei, stretta convulsivamente la mano al duca di Marana, salutato severamente quell'altro, uscì con rapido passo dal salotto. Il giovine addolorato non vedeva nemmanco la strada; le lagrime, non potendo uscire, per la vergogna, dagli occhi, gli offuscavano la vista.
Povero vanitoso! Mezz'ora dopo, egli e il duca di Marana accompagnavano la signora Argellani fino alla sua carrozza dov'ella salì in compagnia del vecchio custode che ho gi
Il duca di Marana si sedette presso a lei, pigliando il posto che gli offriva cortesemente un amico, e cominciò allora una gaia conversazione che non dovea garbar punto al Percy.
Sotto gli auspici di Vostra Mercede, come no? rispose con galanteria il Marana. Il dottore è un giovinotto come me, sebbene io ci abbia qualche anno più di lui; egli è un dotto, ed io un dilettante di scienze; ecco dunque pareggiati i conti fra noi due. Abbiamo, da quanto ho potuto intendere, i medesimi gusti, e perchè, se egli l'accetta, non gli profferirei la mia schietta amicizia?
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