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Aggiornato: 25 giugno 2025


Brava!... Lee e poeu ! Per questo voglio imbarcare quel manigoldo; e siccome l'ha nel sangue la peste dei debiti e delle cambiali, così non c'è scampo: interdirlo, per mettersi al sicuro. No; niente. Maddalena guardò suo marito trasecolata.

FORCA. Io sono cosí internato ne' pensieri, che sono fuora di me: il desidero piú di voi per vendicarmi di quel manigoldo. Penso e ripenso, e tuttavia non mi riesce nel cervello. Ma quel non aver danari mi fa venir il sudor della morte. PIRINO. Se avessimo danari, non sarebbono necessari gli inganni. FORCA. Io non dico cinquecento scudi, ma alcuni dinari maneschi per spendere e intricare.

"A ben riflettere, diceva tra se, dovrei pur chiamarmi fortunato, solo che potessi evitare di seguire quello spensierato di Gabriele, che nelle sue spedizioni incappa sempre in qualche malanno. Nel Castello, dopo Gian-Giacomo, non son io forse il primo personaggio? tutta questa canagliaccia non deve dessa star sottoposta agli ordini e alle gride che vengono scritte da me? Il Mandello, il Borserio, e quel manigoldo del Pellicione mostrano di tenermi in poco conto perchè io non aguzzo la stambuchina al par di loro a danno del mio prossimo; ma quello che d

Vergogna! dopo due soli mesi che siete ritornato dal carcere! ingannare e rovinare così una povera donna! ubbriacarsi un giorno ed uno no, bestemmiare, giuocare, rubare! manigoldo, ve ne accorgerete presto o tardi; ed è una fortuna che domineddio non mi doni figlioli, altrimenti!... Paolino fumava tranquillissimo, come se non ascoltasse la voce della moglie.

STRAGUALCIA. Pedante! pedante! PEDANTE. Lassa ch'io trovi il padrone!... STRAGUALCIA. Lasciate ch'io truovi suo padre!... PEDANTE. Oh! A suo padre che puoi dir di me? STRAGUALCIA. E voi che potete dir di me? PEDANTE. Che tu sei un gaglioffo, un manigoldo, un infingardo, un poltrone, un pazzo, uno imbriaco, posso dire.

PANDOLFO. Ed or piú che mai, manigoldo, gaglioffo, traditore, assassino! VIGNAROLO. O misero me e infelice, che volete fare? PANDOLFO. Farte misero e infelice come hai tu fatto me misero e infelice! VIGNAROLO. Merito io questa ricompensa da voi? PANDOLFO. Quella ricompensa che hai tu dato a me! VIGNAROLO. Deh! non..., deh! non..., per amor.... PANDOLFO. Per amor del diavolo!

No, padre mio; non sono tanto ricco da far limosine; lezioni particolari non ne prendo, e i libri non li pago. Sentiamo dunque dove va il tuo denaro. Ecco, cinquanta centesimi tra assenzio e caffè.... Voi vedete che non è molto! poi, trenta centesimi di sigari, venti di giornali; tutto sommato, è una lira. E il pranzo, manigoldo? E la cena, e le male spese?

E perchè il manigoldo, incapace di ragioni come di piet

" signore" era la risposta di quel manigoldo il quale voleva uscire prima di tutto dalla vista del cardinale e pel resto si affidava alla sua buona stella.

Mi volete grande e grosso? Pagatemi. Non vi par che io ragioni a modo? Come un libro stracciato; soggiunse il Bellavista. Abbiti dunque le dugento lire; seicento che rimangono salve dalle vostre unghie, le spartiremo tra noi quattro. E lagnati ancora, manigoldo! Vi buscate centocinquanta lire a testa, e non siete contenti? Che cosa vorreste ancora?

Parola Del Giorno

quell'autorevole

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