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Aggiornato: 8 maggio 2025
« Bene sta, risponde Asclettino; il sire di Malvito che non teme i Normanni vivi non avr
« Voi siete uno spergiuro, grida costui a Roberto quando gli fu menato d'innanzi, siete un disleal cavaliero. « Mai no, risponde Guiscardo; sire di Malvito, vi giurai che dimani avrei tolto il campo dalle mura, vi ho mantenuta la parola questa notte; trasferito l'ho qui dentro. Ora, baroni, giudicate voi se Roberto non spergiurò.
« Mille mercè, sire di Malvito, riprende l'araldo, ed Iddio misericordioso non ascolti le vostre parole. La sera infatti il medesimo araldo si presentava alle porte per dimandare passo al funebre corteggio di compar Brado, giusta la permissione del sire di Malvito.
Vi manda Roberto con molta mano di truppa e di scorte. Cosenza, Bisignano, Malvito, Gerace e Martorano sono prese. Poco di poi, in Puglia il conte Umfredo muore. Dal suo letto supremo chiama Roberto, facendo cenno della mano ad un frate, che apprestavagli la comunione, di attendere ancora un istante. « Fratello caro » a Roberto egli parlò « quanto amore io ti abbia posto tu lo sai.
Pare che la sia proprio così, soggiunge il cavaliero che aveva cominciato a parlare. Infatti udite questa. Sotto la fortezza di Malvito i Normanni avevano consumato lungo tempo in assedio, senza niuna speranza di prenderla. Una mattina un araldo d'armi, preceduto da banderaio con bianco pennoncello e due trombettieri, si presenta avanti alle porte e dimanda esser introdotto. I sergenti vanno a prender l'ordine, e non passa guari, si apre una porta di soccorso per fare entrare l'araldo. Il sire di Malvito, in piedi nel vestibulo del suo castello, lo aspetta, tutto pronto a ricevere i patti della tolta dell'assedio. L'araldo invece gli dice: « Messer Asclettino, il mio nobile signore Roberto Guiscardo conte di Puglia vi manda salute e prosperit
Fervorosamente tutti pregarono agli altari, poi supplicarono voler passare la notte in preghiere per l'anima del defunto, chè al domani gli avrebbero cantato messa, l'avrebbero sepolto, e sarebbero tornati al campo per dimandare a Roberto di mantenere la sua parola, avendo quel di Malvito mantenuta la sua.
Asclettino, che era uomo di cuore, non rifiutò la preghiera, e nel sagrato fece loro recare molti bei fiaschi di vino e pasticci e camangiari che avevan proprio a farci uno stravizzo. E null'altro che questo? Capperi! i frati di Malvito si danno bene altre leccornie con le fanciulle del contado sclama un capperuccio del sinedrio.
Parola Del Giorno
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