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Aggiornato: 24 giugno 2025


A quella parola, magica come il famoso Sesamo di Ali Bab

Nonostante tutto ciò che è stato estratto dal secolo XV ad oggi, si può affermare con sicurezza che nel seno di Roma innumerevoli tesori aspettano la bacchetta magica che li porti alla luce.

Contro a questo libro del Tartarotti pubblicò il Marchese Maffei due operette, l'Arte magica dileguata, e l'Arte magica distrutta; ed avendo il Tartarotti, e con lui molti altri scrittori, combattuto in difesa della Magia, pubblicò finalmente l'Arte magica annichilata.

Cinquecento cantori facevano udire i loro inni dal cerchio interno della cupola di Michelangelo. L'illuminazione di questa volta scintillante d'oro era, il 29 giugno, incantevole e magica, come magico era l'effetto del tempio sfavillante di fuoco e di luce: rassomigliava, infatti, ad una sfera celeste nella quale innumerevoli stelle sprizzassero fuoco in mezzo ad una nebbia dorata.

La descrizione della morte di Camilla e la tragica fine di Evandro, figlio di Pallade, sono ciò che di più bello Virgilio abbia scritto. E' qui che bisogna leggere: i melodiosi versi dell'Eneide sulla campagna romana, per gustarne completamente la magica bellezza. La poesia di Virgilio è improntata di quella stessa pura e maestosa belt

La famiglia De Boni, il terribile Sindaco, l'abatino, il caffè di Zugliano, il signor Intendente, quel misterioso De Emma, passarono nel mio cervello come in una lanterna magica, a due, a tre, a quattro, isolati, tutti insieme. mischiandosi, urtandosi, fuggendosi, fondendosi, come un imbroglio degno delle più romantiche giornate uscite dalla fantasia di Calderon de La Barca o di Lopez de Vega.

Si udì dunque nella berlina la parola: Grazie! pronunziata dal giovane, ed il rumore di un bacio lungo protratto come la speranza! Il veicolo fendeva lo spazio a guisa di allodola. La parola magica: guida tripla, gli aveva dato le ali.

La luce del lanternino, che riempiva la cupola dell'ombrellone, sbatteva vermiglia sulla faccia e sulle mani e mandava l'ombra nera di due gambette sull'arena lucida del viale tutto chiazzato di fossatelle di acqua: e un'ombra più larga e spampanata passava sotto gli alberi di frutta come quella d'un immenso fungo proiettato da una gigantesca lanterna magica.

Era il soffio del ciclone che lo menava via, o l'attrazione magica dell'amore che l'incendiava del suo alito? D'altronde, tutto era stato preparato con squisita scienza: l'incontro, l'attitudine di Morella, il desiderio acuminato dell'emulazione, il dispetto spronato dal disdegno, la gelosia distillata prima dell'amore.

Narrò in qual modo Sennacheribbo avesse raccolto il legaccio incantato e l'avesse baciato senza sospettarne la virtù magica, anzi come reliquia della Principessa, che celatamente, timidamente, ma potentissimamente amava.

Parola Del Giorno

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