United States or Réunion ? Vote for the TOP Country of the Week !


Qua si tratta del vostro onore: io son quello che t'ho tradito, infamato e tolta la sposa. Tu sei infame di doppia infamia se non te ne vendichi. Vorrei trovar le piú pungenti parole che si ponno, per provocarti ad un giustissimo sdegno. DON IGNAZIO. O tu che non vo' dir mio fratello, fatti indietro, non mi toccare, allontana da me le tue mani profane, ché non macchino il mio corpo!

Questo fine ebbe di quarantasei anni, verde di forze, nel maggior vigore della mente, nel colmo della fortuna; vedendo dissipata l'oste di Francia; confuso il re di Maiorca; mancati Carlo, Filippo l'Ardito, papa Martino; il novello re di Napoli nelle sue forze; scompigliato quel reame; la Sicilia sicura e obbediente; la sua flotta signoreggiante il Mediterraneo; per la riputazion della vittoria, da por freno in ogni luogo agli stessi suoi sudditi. Grande fu e ben fatto della persona, robusto di braccio, d'animo audacissimo, perseverante, ingegno da abbracciare gran disegni e non saltar le minuzie, scaltrito, chiuso, infaticabile; tutte le parti ebbe di capitano egregio. Gli furon queste nelle cose di stato or vizi or virtù, secondo la giustizia dell'intento, a che mai non attese. Indi la discordia, non da savio, con le corti d'Aragona; le dubbie vie contro i baroni di Sicilia; le frodi e gl'inganni che macchinò con arte profonda; le vendette efferate ne' suoi nemici, alle quali proruppe per l'atrocit

La guerra sopra Aragona, pensata al primo fallir dell'impresa di Sicilia, per avviluppar Pietro in tal briga nel suo antico reame, che lasciasse la difesa del nuovo, si macchinò poco men che tre anni, tra Carlo, papa Martino e Filippo l'Ardito. Di leggieri crederò a Martino, che parecchi baroni francesi stigavano a quella il re, dicendo insopportabili ormai le offese di Pier d'Aragona, e vergogna al sangue reale e a tutta la nazion francese, se non ne pigliasse vendetta ; perchè par che il risentimento della strage del vespro tutto si fosse volto contro il re d'Aragona, quando si vide ch'ei ne raccoglieva i frutti, e incalzava e sfregiava sempre più la casa d'Angiò, e facea scorrer nuovo sangue francese ne' combattimenti di Calabria. Le arti de' grandi infiammaron certo il sentimento pubblico; menando tanto romore del duello; gridando Pietro codardo perchè lo schivava, e traditore perchè avea assalito Carlo in Sicilia senza disfida. D'altronde la corte di Francia, sollecitata e piaggiata assiduamente da casa d'Angiò , e allettata dall'onore di ristorarla in Italia, ben potea desiderare una impresa, che insieme promettea larghi acquisti oltre i Pirenei. La nazione, pronta per indole alla guerra, v'era anco sospinta dalle condizioni sociali, e dall'uso alle crociate: chè perfetta crociata fu questa, alle bandiere, e all'intento de' crocesegnati, divenuto basso e profano nel secolo decimoterzo. È notevole che nel trattare tal impresa detta sacra e suscitata dalla corte di Roma, si manifestò ne' consigli di Filippo una insolita gelosia e diffidenza contro lei, un desiderio a spillare i danari ecclesiastici, un accorgimento e contegno di cui Martino si maravigliò, si adontò, ma gli fu forza sopportarlo. I principî d'ordine monarchico, prevalsi nel regno di san Luigi e messi gi