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M'immagino, disse infine Clarissa, sogguardandolo traverso le lunghe palpebre semichiuse, m'immagino che sposerai qualche vecchiaccia affettuosa con molti quattrini. No, no, disse Aldo. Le conosco, quelle lì. Quelle esigono l'affetto, e i quattrini se li tengono. E dopo una breve pausa in cui sentiva gli occhi caldi e irosi di Clarissa pesare su di lui, soggiunse: Sposerò la piccola Saffo.
Bortolo misurò studiosamente un grado di luce che potesse venir tollerato dal suo padrone, e se n'andò in silenzio. Leonardo e l'incognito stettero faccia a faccia. A che ora sei venuto a letto? domandò il visitatore con una voce dolce e carezzevole, pigliando il polso del giovane. Saranno state le sei, m'immagino.
M'immagino, le risposi freddamente, che non mi tratterai da briccone! Non vorrai dimenticare i nostri figli!... È così bella!... essa mi rispose mostrandosi indifferente a ogni altra considerazione.
Un'influenza che raffredda, isterilisce e mummifica tutto ciò che tocca. Io m'immagino sempre di vedere nelle mani dell'uomo avaro un paio di forbici rugginose e stridenti, sempre pronte a recidere ogni ramo che germoglia sull'albero della vita, ogni fiore di entusiasmo che si apre nelle aiuole della giovinezza e della felicit
Anche oggi, sei così triste, Paolo? Anche oggi. Ma a che pensi? Mi è impossibile di narrartelo: è troppo lungo. Dimmi, almeno, a chi pensi? A chi? A nessuno, cara. A nessuno, proprio? A nessuna donna? .... No. Che pensi? Nulla, m'immagino. Credevo.... perdonami. Non sei stanco di me? No, non ancora. Dimmelo, quando sei stanco. Te lo dirò, non dubitare.
No, qui non sono della vostra opinione. Giuliani. Aloise non è risanato. Non lo avete visto, che cera da funerale? Egli è tornato quello di prima, ed è tornato, m'immagino, perchè non gli dava più l'animo di viver lontano.... da lei. Destino! Ieri l'ha veduta per via. Ella passava, sulla piazza delle Fontane Amorose, in compagnia del Cig
E per vincere, devi essere in armi darti moto; se no, te l'ho detto, sei bell'e ito, ci rimetterai la pace dello spirito, la salute del corpo e i denari della borsa, che, m'immagino, non saranno poi molti. A quella toccatina dei danari, Ariberti trasse un profondo sospiro. Or bene, che c'è? chiese Tristano scuotendolo. Eh, che vuoi? C'è che tu mi hai fatto per l'appunto pensare....
Ultimo piano, m'immagino. Per l'appunto. Sui tetti c'è l'aria buona. Ma dopo tutto il signor Filippo non è parso molto contento del suo nuovo alloggio. La camera è brutta e piccola. Si figuri; un terzo della mia, e non ci ha neanche la stufa. Non è poi un gran male; pensò l'Ariberti; avercela guasta o non averne è tutt'uno.
«Venerdì. Un cashmire di 6000 fr., che io ò scelto al Persan. Entriamo nella regione del credito, m'immagino. Si fa mandare le note all'ambasciata, e compera a nome di sua moglie. Sera e notte di soprassalti. Mi
Sì, col marito.... Dopo le nozze d'argento, il viaggio di nozze.... A proposito, m'immagino che tuo zio Venosti Flavi t'avr
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