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Aggiornato: 23 giugno 2025
Il patriarca di Ravenna era ancora, nell'XI secolo, così ricco e così potente che l'imperatore Enrico IV, durante la sua lotta contro Gregorio VII e la contessa Matilde, trovò in lui il suo più forte sostegno. Fu l'arcivescovo della citt
Perchè, fra la tirannide e l'insurrezione, è forza passare a traverso gendarmi, prigioni e patiboli. Perchè, per affrontare tutto ciò, non basta la conoscenza del fatto; è d'uopo sentire che è dovere il distruggerlo. Perchè il mero convincimento non basta a iniziare la lotta: conviene che questa sorga come manifestazione d'una fede.
In questa lotta prodigiosa, nella quale la figura del gran Re rimpicciolisce via via fin che dispare dalla scena del mondo, il principe d'Orange grandeggia e si solleva man mano fino ad essere la più gloriosa figura del suo secolo. Il giorno in cui, essendo ostaggio presso il Re di Francia, scopre il disegno di Filippo, di stabilire l'Inquisizione nei Paesi Bassi, quel giorno egli consacra sè stesso alla difesa delle libert
CANTO DECIMO Pag. 213 Sorge la notte, e l'Eroe resta smarrito nella foresta, dove prova le sofferenze dell'umana natura. Lotta con un giaguaro, di cui rimasto vincitore, abbandonasi al sonno. Rivede Ebe nei sogni, e torna per poco ai dolci vaneggiamenti d'amore. La giovinetta silenziosa si tramuta a un tratto in un orribile fantasma.
Ora, durante quella lotta, mentre il servizio rimaneva sospeso, io dovetti notare che lo Stato non si sognò mai di intervenire in qualsiasi modo; si lasciarono tenere tutti i comizi che si vollero e se ne tennero da migliaia di cittadini non telegrafisti anche contro la Compagnia, alla quale fu detto che coi suoi lauti guadagni poteva pagar meglio la sua gente.
Egli non aveva più alcuno al mondo che lo amasse; non potea indovinare ciò che Diana, la gentile fanciulla, facea, perchè trionfasse la innocenza di lui; e sapeva che, morto il padre, non gli restavano altro che nemici. A che pro una lotta con essi? Il sacro dolore che l'opprimea gli dava a sentir più forte la vanit
Quand'ella mi disse: "padre, benedicimi", perchè non l'ho stretta nelle mie braccia? Io l'ho lasciata sola nella lotta. Avevo il dovere di difenderla e non l'ho difesa, avevo il dovere di amarla e non l'ho amata. Giusto Iddio, è la mia volta, puniscimi!
Il Lenzi e il Bissi parlavano anch'essi del loro avvenire, ma entravano nella mischia, nella lotta per la vita, ben altrimenti preparati ed armati.
⁴¹¹ Il Basilio, a cui è diretta la lettera che abbiamo riprodotta, non può evidentemente essere Basilio il Grande, il vescovo di Cesarea, il compagno dei due Gregori nella lotta per l’unit
La sera del 29 giugno, nell'ansia della duplice lotta in cui s'era impegnato, tra le mille necessit
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