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Aggiornato: 20 giugno 2025


No... no... andate via... andate via. Mi perdonate? balbettò l'altro con un fil di voce mi perdonate?... e, come foste mia sorella, vorreste essere anche... un poco... mia madre?... Maria sentì un brivido, una stretta al cuore che la fece balzar di scatto, per ricadere come morta, livida, sulla poltrona. Buon per lei ch'era scuro l

No! esclamò Nora spaventata, arretrandosi, protendendo le braccia. No! No! No! Si vedeva arrestata; trascinata dinanzi al cadavere del signor Galli.... vedeva la grossa testa gonfia, livida.... Perdono! Piet

Li aveva seguiti e si era trovato dinanzi ad una scena, che non avrebbe mai più dimenticata. Il suo padrone era steso a terra in un lago di sangue, la marchesa sul letto livida, cogli occhi chiusi, pareva morta e nel mezzo della camera, ritta in piedi, in atteggiamento ancora minaccioso, colla rivoltella fra le mani, stava una donna, che non aveva mai veduta prima di quella notte.

O somma sapïenza, quanta è l’arte che mostri in cielo, in terra e nel mal mondo, e quanto giusto tua virtù comparte! Io vidi per le coste e per lo fondo piena la pietra livida di fóri, d’un largo tutti e ciascun era tondo. Non mi parean men ampi maggiori che que’ che son nel mio bel San Giovanni, fatti per loco d’i battezzatori;

O somma sapienza, quanta e` l'arte che mostri in cielo, in terra e nel mal mondo, e quanto giusto tua virtu` comparte! Io vidi per le coste e per lo fondo piena la pietra livida di fori, d'un largo tutti e ciascun era tondo. Non mi parean men ampi ne' maggiori che que' che son nel mio bel San Giovanni, fatti per loco d'i battezzatori;

La principessa arse di sdegno alle parole di Cristina. Bisogna ella disse trovar modo di perdere quella ragazza... un tranello.... I suoi occhi schizzavano fuoco, le labbra le schiumavano, era livida, come Cristina l'avea gi

O somma sapïenza, quanta è l’arte che mostri in cielo, in terra e nel mal mondo, e quanto giusto tua virtù comparte! Io vidi per le coste e per lo fondo piena la pietra livida di fóri, d’un largo tutti e ciascun era tondo. Non mi parean men ampi maggiori che que’ che son nel mio bel San Giovanni, fatti per loco d’i battezzatori;

Non vedeva il raggio di luce livida, che sprigionandosi dal nugolone nero, correva sulle creste della burrasca come un faro elettrico a illuminare la danza dei cavalloni bianchi e verdognoli.

Astolfo allora sentitosi a quelle strette, gli si attorciglia ai fianchi con le braccia, gl'involge le gambe tra le gambe, e per tal modo lo stringe alla cintola che a poco a poco si vede il conte Pietro allascare le braccia, la faccia da prima s'impallidisce, poi colorasi a rosso, poi addiviene paonazza, poi livida, infine si annerisce come la vôlta di un camino, strabuzza gli occhi, il sangue gli rompe dalle narici e dalle orecchie, si spezza in due, e cade resupino con Astolfo sul ventre.

O somma sapienza, quanta e` l'arte che mostri in cielo, in terra e nel mal mondo, e quanto giusto tua virtu` comparte! Io vidi per le coste e per lo fondo piena la pietra livida di fori, d'un largo tutti e ciascun era tondo. Non mi parean men ampi ne' maggiori che que' che son nel mio bel San Giovanni, fatti per loco d'i battezzatori;

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