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Aggiornato: 12 settembre 2025


Ed i comandanti di compagnia tra l'incudine delle masse vestiario oberate ed il martello delle cariche superiori che esigevano negli Schiavoni «velade» sempre fiammanti picchiavano sul grigio del ferro che tenevano tra le mani, cioè sulle masse dei loro dipendenti, il cui peculio castrense di 7 lire e mezzo si assottigliava allora ancora di più.

Eppoi tutti questi giovani che sono qua? Li ho fatti partire io... forse? Non dico questo: ma è un fatto che non hanno avuto che cinque lire: quattro e novantacinque ne hanno spese pel viaggio e cominciano a far chiasso, perché non si sono anche sdigiunati e qua non conoscon nessuno...

E perché successivamente le monete d'oro, dette «soldi» o «solidi», furono valutate a principio 25 denari d'argento, corrotti dipoi nel corso de' secoli seguenti e peggiorati di bontá i denari, s'alzarono a maggiori numeri; e finalmente le cose si sono a tal segno condotte, che, restando il nome immaginario di «soldi», «lire» e «denari», le monete effettive sono alzate, e le immaginarie per conseguenza si sono cosí abbassate e rese vili, che non vagliono in oggi la millesima parte di prima: mentre il denaro in molti paesi non è che la dodicesima parte di un soldo, ed il soldo oggidí in piú paesi non è piú d'oro d'argento, ma di pochissimo rame; onde in Mantova e Parma tant'oro quant'era un solido degli antichi, che pesava un quarto d'oncia, vale sopra 1000 soldi, che sono circa 13.000 denari.

Lo stesso codice così punisce il suicidio: Colui o colei che tenta di togliersi la vita, è passibile d'una condanna a due anni di carcere e a mille lire di multa, mentre chi presta mano al suicidio di un'altra persona si rende colpevole di omicidio in primo grado.

Poi la madre aveva insistito per sapere che cosa desiderasse l'indomani, perchè di quei quattro scudi le rimanevano ancora diciassette lire, una somma relativamente enorme nella loro abituale miseria; ma la ragazza non aveva più voglie.

Non aveva dato nulla per la rosa; avea pagato cento lire per i biglietti e sorrideva ringraziando, ma rimproverandosi in cor suo, per il cattivo pensiero che gli era venuto di andare alla fiera. E appena fu dentro, nella prima sala, rimase come sbalordito in mezzo ad un brusìo di gente, che andava e veniva chiacchierando, cinguettando, ridendo, ma pure osservandolo e ammiccandoselo l'un l'altro.

La signora Trebeschi, da donna pratica e avveduta, aveva subito pensato che il conto del cameriere del Caffè del Teatro non doveva essere il solo debito di Giacomino, e che quel malvivente non aveva certo bevuto da solo tanto cognac, tanto marsala, per centocinquanta lire.

E nel cuore del padre queste ultime parole cancellano l'impressione delle prime. Il povero vecchio risponde con un bacio, e non trova parola di rimprovero. E concesso un istante ai muti singhiozzi, si stringe la testa del figlio al petto e dice, ponendo nella parola una dolcezza che arriva al cuore del colpevole più efficace d'ogni rimprovero: «Quanto? Sei mila lire.

I condannati furono cinque, tra i quali Costantino Lazzari, a tre mesi di carcere e a trecento lire di multa. E il Fascio Operaio risorse, dicendo che «il socialismo è un gigante che nessuna forza può vincere».

L'orefice, per un affare così, sul momento, non può dare più di venticinque o trentamila lire!... E da Primarole m'hanno telegrafato ancora; vogliono tutto per domani! Il signor Galli barcollò, non disse una parola. Nora si nascose il viso fra le palme con un atto di orrore, poi gli domandò, pallida, risoluta: Il Kloss.... è qui? .

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