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Son d'intorno a tre anni che certi uscocchi depredando i lidi della Schiavonia, da una villa dove io abitava mi tolsero una giovane bellissima; e mi fu riferito che la vendero in Napoli per ducento ducati ad un mercadante di femine, detto Mangone. MANGONE. È vero; e si chiama Melitea. ISOCO. Non, no: quella si chiamava Alcesia.

Pace, pace: nulla sul mare, nulla in cielo: non una barca favolosa che raccolga l'anima pellegrina per portarla a nuovi lidi, non l'angiolo sognato che aleggi per me... E perchè mai? Qual fanciulla piangerebbe?... Nulla sul mare: nulla vi è in cielo. Vorrei morire.... L'alga, dolcemente sospinta dal fiotto del mare, venne, venne, venne, e fu portata alla spiaggia.

Venezia è poco venuta finora in queste pagine, per ciò che ella fu finora poca cosa all'Italia in generale; e che avea guerreggiato parecchie volte nell'Illirio e in Oriente, ma che, simile a Roma antica, dopo un quattro secoli d'esistenza, il territorio di lei non s'estendeva guari oltre al dogato, cioè alle lagune e ai lidi; ondeché la storia di lei non fu, lungo que' secoli, se non istoria tutto cittadina, tutt'empita di que' particolari di governo interno a cui dicemmo non poterci fermare.

Allor del Nilo ignoto oltre a la fonte, Oltra l'Atlante, oltra Boote andranno Altieramente le tue glorie conte, Ch'or per mia bocca risonar non sanno; Ma pur queste d'amore anime pronte Alzano al Cielo il tuo sofferto affanno, E sto quasi per dir, che 'n lieti gridi Fansi ver te queste onde e questi lidi.

MANGONE. Come si dicessi un spogliamari, saccheggialidi, cacciator d'uomini; come si dicessi un ladro publico. CAPITANO. Piacesse a Dio che il mar ben spesso non spogliasse e rubasse me! MANGONE. Or tu che osi rubar i lidi e i mari e gli stessi ladri, hai osato rubar ancor a me. CAPITANO. O ruffiano, lassemi stare. MANGONE. O ladro de' ladri publichi, tornami quel che m'hai rubato.

La notizia delle nozze illustri era ormai giunta fino a Venezia, e capitata proprio all'orecchio di Frascolini quando il famoso cugino aveva appena alzato il tacco in cerca d'altri lidi, lasciando ai creditori la cassa vuota e la bottega chiusa. Sandro non voleva dar quella nuova alla sua Lalla, altrettanto divina quanto crudele; e ormai apertamente in rotta col babbo, non sapeva più a qual santo votarsi per far fortuna. Colla sua voce avrebbe potuto tentare il teatro, e quell'idea lo seduceva assai, ma una volta tenore bisognava rassegnarsi a perdere Lalla per sempre, e il nostro giovanotto era più che mai innamorato, quantunque si sforzasse per credere di non esserlo più. Anzi, senza saperlo, difendeva Lalla in cuor suo; e quando egli riusciva a trovare una buona scusa per la signorina si sentiva meno infelice. Col pensiero era sempre l

MANGONE. Comprare schiavi e schiave belle e venderle poi a' giovani che se n'innamorano. CAPITANO. Come se dicessi ruffiano. MANGONE. Come se tu lo dicessi e io ci fussi. Non mi vergogno dell'arte mia; ma qual arte è la tua? CAPITANO. Di corseggiar mari e lidi de' nemici e andar facendo prede.