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Ma confrontiamo l’imagine d’Acerenza coi ritratti scritti che ci hanno lasciato Gregorio di Nazianzo ed Ammiano Marcellino. Come vedranno i lettori che vorranno addentrarsi in questo mio libro, il profilo tracciato da Gregorio non è in alcun modo conciliabile con questo busto di vigoroso soldato. Gregorio ci presenta un giovane convulso, una specie di epilettico dallo sguardo vagabondo, dal collo dondolante, dai lineamenti mobilissimi, dall’atteggiamento incerto ed instabile, una figura interessante, che però non ha nemmeno il più lieve vestigio di quella maest

Oltre a che io fui sempre di un naturale piú inclinato al socco che al coturno, e sempre risibile sugli oggetti che presenta al mio sguardo questo basso mondo, per la opinion mia, cotesti giudici condannavano la mia composizione ad avere pochi lettori, siccome avviene oggidí per lo piú alle opere di morale scritte con sublimitá e catedraticamente per combattere i costumi corrotti.

Questa valle, che per amore del Medio Evo io dirò del Finaro, ma che i lettori possono, senza scrupoli di coscienza, chiamar di Finale, è stretta, ma piana, e la si abbraccia tutta quanta in un colpo d'occhio.

Optime, fili mi; e lasciatevi vedere domani, che oggi s'è lavorato abbastanza. Nel quale i lettori non genovesi impareranno chi fossero Barudda e Pippía.

La bella nipote di mastra Bernardo appariva grandemente mutata da quella vispa e rosea fanciulla che i lettori hanno conosciuta nei primi capitoli di questo racconto.

Pubblicato il volume io non pensavo certo a farlo seguire da altri, quando sopravvennero due fatti nuovi che fecero nascere in me una idea ancora indeterminata dell'opera a cui mi sono accinto. Il primo fu un articolo di G. S. Gargano, sul «Marzocco» di Firenze, articolo che oltre a parole fin troppo lusinghiere per la mia versione, conteneva come un ringraziamento per avere con essa fatto conoscere ai lettori italiani il capolavoro della fantasia shekspiriana nella sua integrit

Non inviteremo dunque i nostri lettori a considerarla dal lato letterario, parendoci ch'essa abbia un merito piú deciso guardandola dall'altro lato, e ravvisando in essa l'espressione dell'animo di un giovine studioso che loda ciò che l'intima persuasione gli suggerisce di lodare. |Grisostomo|.

Proseguendo a passare in rivista questo mondo di fantocci dove dovrò condurre i miei lettori? Sul Corso, dove pendono da ogni finestra tappeti rossi gallonati d'oro; dove mille belle donne sorridono dai balconi, gettando un nuvolo di fiori, che cadono a terra come quelli della pianta di pesco, quando il venticello di primavera agita i suoi rami.

E poichè siete sull'immaginare, lettori umanissimi di cui sopra, immaginate ancora con che ansia, con che febbre, il nostro eroe aspettasse il domani e poi l'ora di tornare a quel benedetto angolo di via d'Angennes. L'ora! qual'ora? La signora Szeleny non gliene aveva detto nessuna.

Mi risparmino i lettori l'orrore di descriverla!.. Un viso da leticare il giallo alle carote, un personale impossibile, due mani che certamente non sarebbero state sproporzionate per il Biancone di piazza.