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Aggiornato: 21 ottobre 2025
A un giovane d'innegabile ingegno e che fa la veglia d'armi letteraria devesi condonare e perdonare molto riguardo al concetto della sua opera d'arte. La esperienza lo ammaestrer
Lo stato delle fortezze regie sei anni innanzi si legge in un diploma del 3 maggio 1272 cavato anche dal r. archivio di Napoli e pubblicato dall'er. Michele Schiavo nelle memorie per la storia letteraria di Sicilia, tom. I, parte 3, pag. 49 e seg.
Giulio Pontedera d'origine pisano, ma nato in Lonigo terra del Vicentino, nome riputatissimo nella repubblica letteraria non solo per il suo sapere botanico, ma anche per la latina eloquenza che possedeva, e per la varia erudizione di cui fu fornito e diede illustri saggi nelle sue opere pubblicate e da pubblicarsi.
Nessuna donna poteva arrivare a tanta percezione senza avere un'anima letteraria.... E si sarebbe chinato a baciarle la mano, la mano agile e povera che non aveva anelli, se in un canto non fossero stati il padre Piero e la madre Delfina a giuocar con un bisunto mazzo di carte, ridacchiando d'ora in ora.
Ed io pure ho gridato all'unisono coi più gagliardi mistificatori del giornalismo, che l'Italia ha nulla da invidiare alle altre nazioni in fatto di coltura letteraria.
«Ho incominciato a leggerlo, mio caro Marinetti, il tuo Mafarka ha risposto quel simpatico banchiere ma, l'ho detto anche a te, non sono stato capace d'andare in fondo». Questo libro simbolico, di eccitazione, grido di guerra, battaglia, sfida, questo libro che contiene il credo di una nuova scuola letteraria ed etica, questo libro non sar
Altre persone poi, e non meno autorevoli, profondono consigli e ammonimenti a quanti oggi si occupano a scrivere romanzi, novelle, liriche, drammi; e i loro discorsi ci rivelano quali dovrebbero essere, secondo essi, i nuovi ideali d'arte, i nuovi ideali di critica che debbono guidare la produzione letteraria futura.
Si vedono in molti luoghi ritratti dei nostri più illustri concittadini. Nè è minore della conoscenza politica la letteraria.
Sarebbe difficile dire quali fossero esattamente le intenzioni dell'autore di Roberta allorchè egli scrisse, tra il 1896 e il 1897, quel romanzo. Certo, non intendeva compiere una rivoluzione letteraria, nè fondare una scuola; scriveva allora così sinceramente, per impeto di passione e per commozione d'animo, come scrive oggi.
Il momento passò, e nè la storia civile, nè la storia letteraria dell’Isola seppe fissarlo in un giudizio che a’ ricercatori del passato desse ragione esatta di un titolo volgare, assurto alla importanza della commedia dell’arte tra noi.
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