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Aggiornato: 19 giugno 2025
Gian Giacomo Medici aveva riportata una nuova vittoria che poteva riuscire terminativa delle contese se avesse avuto soldati in sufficiente numero da potere conseguire tutti i vantaggi a cui apriva il campo. Venuto colle navi a Lecco, seppe che il nemico erasi gi
Scrive da Lecco il connestabile Sfolcada Melik, come uno dei suoi soldati rubò la marra ad un bifolco. S'impicchi colla marra a canto. Fu fatto così appunto, ed al villano pagata la marra. Ma costui la notte, andò a levar via dalla forca quell'arnese. Ebbene, si appenda anch'esso alla forca medesima, e la marra fra loro due. Sar
Quel giorno medesimo partì dal Castello, come venne ordinato, sulla nave di Pirro Rumo, il capitano Alvarez per alla volta di Lecco: al principiare della notte partirono pure i capitani Porino, Polto e Bologna, ed in ora più avanzata Mattia Rizzo co' suoi cacciatori ed i soldati.
Di lassù si vedevano i tre bracci del lago, ma più direttamente quello che si allunga verso Lecco. L'idea di nido nasceva spontanea vedendo biancheggiare la casa attraverso il boschetto che da quella parte copre la ripida balza del monticello.
La risposta era così semplice che ci parve profondissima; Antonio si volse a me e tradusse il suo stupore in una risata, intanto che l'ex-baritono ci guardava in volto curiosamente, per spiare l'effetto delle sue parole. Osservate, ci disse poco dopo il nostro ospite, che incantevole panorama! Lecco laggiù, più oltre Pescarenico, che si guardano nell'immenso specchio delle acque...
Lecco in quel tempo era poco meglio che un mucchio di rovine. Imperocchè essendosi esso ammutinato contro i Visconti nel luglio del 1296, Giavazzo Salimbene podest
Finito il pranzo, lo accompagnai alla stazione. Entrando in Lecco mi disse: «ah!... ora capisco... Infatti mi pareva che qualche cosa mi mancasse... Dopo il caffè ho l'abitudine di prender sempre un bicchierino di cognac... Se entrassimo l
Beato voi che ve ne state qui, con questi bei monti in faccia, con questo bel lago sotto i piedi, che non pensate se non ai fagiuoli del vostro orticello ed a tener provvista la cantina di questo nettare delizioso! E chi viene a trovarti a Lecco? chiese l'ex-baritono, a cui il vinello snodava la lingua. Molti che ti conoscono. Agenti teatrali, maestri di musica, cantanti... E che dicono di me?
Lentamente, facendo colle fragole mazzetti, vennero verso il luogo dove Massimo e donna Vincenzina stavano seduti all'ombra del vecchio pero. Non avendo nulla a dirsi o per evitare di entrare in discorsi pericolosi, i due antichi fidanzati erano intenti a contar certe vele bianche che spinte dal buon vento di mezzodì uscivano una dopo l'altra dalla punta di Bellagio, di ritorno da Lecco, dirette verso Colico. Ne avevano gi
All'uscita trovai l'ing. Ongania, sindaco di Lecco, e l'avv. Ignazio Dell'Oro che mi aspettavano. Stavamo per andarcene, quando il vetturale che mi aveva condotto alla questura mi ricordò la corsa. Dica, e la corsa? Non mi si avevano ancora restituiti i denari. Il mio amico sindaco tirò fuori subito il portafogli. Vetturale: Scusi, lei è forse uno del processo dei giornalisti? Sissignore.
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