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Aggiornato: 4 maggio 2025
Anche la Cammilla, girando con femminile strategia in quell'oscuro labirinto del fondaco, s'era fatta incontro al cugino, per averne una parola buona. Ma con lei niente!
E che ti rubassi al gioco? Questo poi... È vero o no? Ma perchè non darsi a conoscere? Oh! bella, perchè volevo conoscere te, e ti ho conosciuto. Donato china gli occhi, e si perde in un labirinto di congetture... finalmente trova il bandolo e ne esce con un sospiro. «Quando vuol che le faccia l'obbligazione... dice poi, cambiando tono di voce.
Andammo oltre; le strade parevan letti di torrenti, sentieri scavati nelle roccie, tutte rialzi, fossi, scoscendimenti, macigni; alcune ripide da non poterci salire un mulo, altre strette da passarci un uomo a stento; quali ingombre di donne e di fanciulli seduti in terra; quali erbose e deserte e tutte d'un aspetto squallido, selvaggio, strano, del quale non potrebbe fornire neanco un'immagine il più meschino dei nostri villaggi, perchè quella è una miseria che serba l'impronta d'un'altra razza e i colori d'un altro continente. Girammo per un labirinto di strade, passando di tempo in tempo sotto un grande arco arabo o per un'alta piazzuola dalla quale si abbracciava con uno sguardo la valle immensa, i monti coperti di neve e una parte della citt
La musica, il ballo, la poesia concordavano per ammollire i cuori, esaltare i sensi, e spingere allo stesso tempo attori e spettatori, sedotti, inebbriati, affascinati, nel labirinto della prostituzione. Secondo l’espressione di un contemporaneo, pare che a quell’epoca la met
Per riprendere il filo del nostro itinerario montiamo a cavallo la mattina di mercoledì 19, e seguiti da poche provvigioni ci interniamo in direzione ovest in un labirinto di alture aride e quasi spopolate, delle quali alla vetta delle più alte sorge quasi sempre una chiesa.
Per quei boschi, nati nell'ingrato solco della sodaglia, i sentieri si avviluppano in un inestricabile labirinto di selve, fra eserciti agglomerati di conifere, sottili, diritte, vicine, che quasi si toccano, che tolgono la luce del cielo o la lasciano solamente biancheggiare fra ciuffo e ciuffo pallidamente. E scendono e salgono le viottole in un mare di eriche e di felci.
Passammo, mi ricordo, per parecchie strade strette, deserte, fiancheggiate da case molto alte, salendo, scendendo, soffocati dal polverìo e assordati dallo scalpitìo dei cavalli; e dopo una buona mezz'ora di cammino, attraversato un labirinto di vicoli in salita dove ci toccò passare a uno a uno, scendemmo dinanzi a una piccola porta, in mezzo a due file di soldati scarlatti che ci presentarono le armi, ed entrammo in casa nostra.
a Prospero. Ho fatto bene? ad Ariele. Bene, o mio diligente, e tu sarai libero! Ecco il più strano labirinto che un uomo abbia percorso. In tutto questo v'è più grande potere che non abbia la natura. Bisogna che la nostra scienza un qualche oracolo corregga.
Nella notte del quattro partiamo a bordo del vapore inglese; passiamo lo stretto di Bab-el-Mandeb, porta del diavolo, rinserrato fra terra ferma asiatica e l'isola di Perim su cui sventola la bandiera inglese, e la mattina del giorno seguente diamo fondo dinanzi Aden. Vi trovate qui un vero labirinto di aguglie i cui detriti hanno costituito un banco lungo il mare. Su questo la citt
Scomparso il Sultano, si confusero le due schiere dei grandi personaggi, e vennero verso di noi Sid-Mussa, i suoi figliuoli, i suoi ufficiali, il ministro della guerra, il ministro delle finanze, il gran sceriffo Bacali, il grande cerimoniere, i più grossi pezzi della corte, sorridendo, vociando, agitando le braccia in segno di festa. Poco dopo, avendo Sid-Mussa invitato l'Ambasciatore a riposarsi in un giardino del Sultano, si montò tutti a cavallo, si attraversò la piazza, s'infilò la stradicciuola misteriosa e s'entrò nell'augusto recinto del quartiere imperiale. Vicoli fiancheggiati da alti muri, piazzette, cortili, case in rovina, case in costruzione, porte ad arco, corridoi, giardinetti, piccole moschee, un labirinto da perderci il capo, e per tutto operai affaccendati, schiere di servi, sentinelle armate, e qualche viso di schiava dietro le inferriate delle finestre e agli spiragli delle porte: non si vide altro. Non un edifizio di bella apparenza, nè altra cosa, fuor delle guardie, che indicasse l'abitazione d'un Monarca. Entrammo in un giardino vasto ed incolto, tutto viali ombrosi incrociati ad angolo retto e chiuso da mura altissime come il giardino d'un convento, e di l
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