Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !
Aggiornato: 5 maggio 2025
Non sará vento mai che ti divida, stanne sicuro, dal governo loro, che la sua luce altéra nol conquida. Quel di Vinegia sommo concistoro muove sotto costei lo gran stendardo e pose in man de l'Orso il leon d'oro: Orso non men di senso che di guardo, pronto a le imprese, liberal e schietto, veloce al perdonar, a l'onte tardo.
Forse spargete la mia voce a i venti, Nè sonvi a cor le mie vergogne e l'onte, Perchè tempro con voi soavi accenti? Nè so gridar? nè le minaccie ho pronte? Ah Persefone ria, non ti rammenti Quando a te col mio dir cangio la fronte? E che, se forte a scongiurarlo prendo, Costringo al mio voler l'Erebo orrendo?
A l ciel or triunfando spiego l'ale; N on ho di sorte ch'io piú tema l'onte, D a poi ch'anti sí altera e degna fronte R agiono, ed ella udirmi assai le cale; E perché del suo nome alto immortale A lzar piú non potrei le note cònte, S crissile in capo de' miei versi al monte, D ove salir vorrei con piú alte scale.
E interroghiamo gli eventi passati, E gli amori, e i dolori, e l'ire, e l'onte; E dai mille fantasimi evocati Attendiam le speranze ed i conforti, Baciando i figli che vedon l'aurora E ripensando ai morti.
43 Minaccia sempre, maledice e incarca; che l'onte sa trovar per ogni punto. Intanto a quello stretto, onde si varca alla fata più bella, è Ruggier giunto; dove un vecchio nochiero una sua barca scioglier da l'altra ripa vede, a punto come, avisato e gi
Sapïente, l'immenso impero regge E per sè non conosce alcuna legge E frena il mondo e non subisce freno. E quando passa, alta e scoperto il seno Marmoreo e bruno e coronata in fronte, Porta la gloria alteramente e l'onte.
Ma un dì, se l'onte atroci Non moveranno alcuno Che in me l'affoghi e d'ogni onor la privi, Io parlerò: sentir
Quando del sommo Dio rivolti a l'onte Piacendo a noi si fero al Cielo odiosi? Quinci de' Saracin fur le man pronte In campi aperti, e su per colli ombrosi A perseguir de la lor fuga il volo, E fur dispersi, e fur sommersi in duolo.
Movi, Sangario, e ne l'orribil sorte Salda la fede, e l'arti tue sian pronte; Ed imprimi quei segni, onde sei forte Scotere i campi, e di Cocito il fonte; Rimira, ch'Ottoman sen corre a morte: Deh togli a l'Asia e le miserie e l'onte, E ti caglia di me, cui si riserba Più ch'ad altro mortal miseria acerba.
5 Come soglion talor duo can mordenti, o per invidia o per altro odio mossi, avicinarsi digrignando i denti, con occhi bieci e più che bracia rossi; indi a' morsi venir, di rabbia ardenti, con aspri ringhi e ribuffati dossi: così alle spade e dai gridi e da l'onte venne il Circasso e quel di Chiaramonte.
Parola Del Giorno
Altri Alla Ricerca