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Tale mossa fu cagionata da un lume che si mirò splendere elevato in mezzo al fumo ove stavasi il grosso della flotta combattente, ed era un segnale fatto sulla gabbia dell'albero dell'ammiraglio per chiamare d'appresso tutti i suoi legni. L'Indomabile tenne loro dietro, la seguì pure la Salvatrice, abbandonando all'arbitrio delle onde il lacerato e inconducibile Busto-di-ferro.

Falco trovò vicini al Porto i suoi sei compagni e seco li condusse sulla Salvatrice, su cui montò pure una banda eletta di cinquanta uomini d'armi che Gabriele pose sotto il suo comando, pria di ascendere colla propria brigata la nave l'Indomabile che sorgeva accanto alla Salvatrice.

Il trarre delle artiglierie che s'era intanto proseguito tra l'Indomabile e le quattro ducali, cessò ad un tratto dalla parte di queste, perchè diedero i remi all'acque per accostarsi all'altre loro navi.

Gabriele colla sua Indomabile, dopo avere fatti prodigi di valore a fianco alla Salvatrice, ne era stato disgiunto dall'impeto di una nave nemica, che spintolo al largo il tempestava aspramente, uccidendo e ferendo alquanti de' suoi; egli non ripostò sulle prime che con fuoco minuto, ordinando si ponessero forzate cariche in tutte le bombarde, di cui fece inclinare alcun poco le bocche. Quando fu ciò eseguito, appressatosi quasi bordo a bordo alla nave ducale, comandò si traesse pria da un fianco e poscia, girata la nave, dall'altro. Diè l'Indomabile due perigliosi trabalzi a quei tremendi simultanei colpi, che se non fosse stata con fina arte costrutta, sarebbonsi al certo le sue travi sconnesse: il legno nemico, colto prossimamente da grosse palle nelle sue opere vive, squarciandosi a fior d'acqua aprì l'adito in cento parti alle agitate onde d'entrarvi, dal cui peso investito cominciò tostamente inclinando a calare. La ciurma e i guerrieri che il montavano, cessato ogni fuoco, si diedero tutti all'opera per riaversi gridando aita e soccorso; ma fu invano, perchè essendo le artiglierie incatenate ai bordi, pria che avessero campo di rovesciarle nel lago per alleggerire la nave, tutto il corpo di questa era gi

Le navi il Busto di ferro, la Salvatrice e l'Indomabile, seguite dalle scorribiesse e dai battelli di guastatori ed incendiarii, che costituivano l'antiguardo, s'avanzarono a grandi spinte contro il nemico, traendo unitamente con tutte le artiglierie.

Non spirava soffio d'aria, pure il lago ondulava agitato per i moti di tante navi che quivi procedevano, s'urtavano, retrocedevano: vedevansi sornuotare per tutte quelle acque frantumi di barche, pezzi di tavole carbonizzate, pennacchi, cappelli e lembi di sopravveste: l'intero orizzonte era oscurato dal fumo che si stendeva in forma d'un gran cerchio cinericcio intorno al luogo della battaglia, e veniva aumentato verso levante dai vortici che continui s'alzavano, ove stando in lotta col maggior numero delle loro navi i due sommi condottieri delle flotte si fulminavano incessantemente colle artiglierie. A mezza portata di bombarda dalla Salvatrice vedevasi combattere accanitamente quel branco di legni fra cui stava il Busto-di-ferro, e contro le quali aveva fatta rivolgere la sua prora Gabriele. Il fragore della scarica fatta dai Ducali contro l'Indomabile e la risposta subitanea di questa, scossero Falco da quel momentaneo riposo a cui si era abbandonato, onde alzato il suo moschetto gridò: "Presto, mano all'opera, che il più bello del giuoco sta ora per incominciare. Di camicioni rossi e di quei di Spagna ne abbiamo gi

Datosi luogo dai legni ducali, mentre l'Indomabile sosteneva il combattimento da lungi contro di esse, la Salvatrice accostossi al Busto-di ferro; non offriva esso più che l'informe aspetto d'un ammasso di tavole e travi frantumate e ridotte a scheggie, frammiste a cadaveri detroncati, ad armi, a pezzi di vela e di cordaggi anneriti dal fumo e semi-arsi.