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Aggiornato: 22 giugno 2025


Non sembrando vero al macellaio d'essersi sbarazzato con così poco, volle almeno dare un buon consiglio al suo giovine parente. Va a trovare tuo cugino, l'usciere, gli gridò dal pianerottolo, egli forse accomoder

Il duca di Francavilla se ne andò, mediocremente soddisfatto di quella proroga, e il sottoprefetto chiamò l'usciere, che a certe ore del giorno esercitava anche l'ufficio di servitore. Dove sar

E non ne parliamo altro; se mi vuoi dire l'altra cosa... ahi! Giusto stette un po' a pensare e per non rispose. Me la vuoi dire? insistè l'usciere. Ci penso... Non te la voglio dire, tanto non ci guadagnerei nulla. L'usciere non era punto curioso e lo disse: Pazienza! io non sono curioso.

Vuol vedere Stazza? mi fece un di que' giorni l'usciere addetto alla spolveratura della mia camera. Con uno strofinaccio tra le mani s'era avvicinato al balcone chiuso e guardava nella via, attraverso a' vetri. Venga, venga! Eccolo ... Mi levai e corsi al balcone. Lo vede? Dov'è? Non lo vede? , seduto fuori al caffè di rimpetto. Lo vede? A quel tavolo a sinistra della porta.

Cristina... volle dire. Ma l'usciere, rialzandosi quattro buoni pollici, assicurò bruscamente che era inutile parlare di sua figlia in quel momento. Ne convengo, disse umilmente l'innamorato, ma domani, doman l'altro; dimmi tu il giorno. Giammai, disse, e parve che la parola inesorabile fosse scritta in carta bollata.

E frattanto, nessuno si presentava. Lo lasciavano solo co' suoi dubbi, senza offrirgli l'occasione d'un piccolo sfogo. Il signor cavaliere si rammentò allora di aver detto che non voleva vedere nessuno. E afferrato il campanello, suonò furiosamente. L'usciere comparve sull'ingresso. Che cosa comanda il signor cavaliere? Chiamatemi il signor Borgnetti.

L'usciere, che non si partiva dal balcone, rideva e continuava a guardare rimpetto. E come l'alito suo tepido appannava la vetrata di volta in volta, egli tornava a soffregarla con lo straccio. Insomma, seguitava la biblioteca non se la vuol proprio scordare. Se n'è dovuto andare e nemmeno la lascia in pace. Adesso ci fa all'amore da lontano, tutti i giorni.

Eravamo ancora a discorrere insieme, quando è capitato l'usciere a cercarmi. Pochi minuti fa! esclamò il sottoprefetto. L'amico! Ma chi è costui? -Senta, non vo' fargliene un mistero. Ho saputo tutto.... dal ricevitore del registro. Il sottoprefetto di Castelnuovo Bedonia diede un balzo sulla seggiola, che fece balzare di contraccolpo il delegato.

Pensando alla strana avarizia di quel grande artista, di quel faro, l'usciere si propose di non gli parlar più di toccare i fondi così bene affidati alla Banca. A qual Banca? Anche questo non sapeva; e perciò quando si parlò della moratoria del Credito mobiliare, il bravo suocero si pose una mano sulla coscienza e ruppe il silenzio un'altra volta. Hai sentito, Giusto; hai sentito che ci capita?

Che dite? gridò la donna infelice... Volete proprio assassinare il mio Gaetano? Ma allora io dirò... forte che tutti sentano... Silenzio! esclamò il prelato, prendendola per un braccio. Lasciatemi. Monsignore suonò un campanello. Si presentò un usciere. Le guardie! gridò il prelato. L'usciere uscì, e dopo un istante entrò coi soldati di guardia.

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