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Aggiornato: 29 giugno 2025


Kabango si avvicina alla capanna. Due serpenti! Guarda! Si sono annodati sulle corde. Non cedono. Sembrano d'acciaio! uscendo dalla capanna dietro a Lanzirica, al quale si aggrappa con moti convulsi. No! No! Rendimi le pelli sacre! Ma il terrore dei serpenti la ferma; e rimane perplessa, con gli occhi fissi su Lanzirica, che nasconde il Sinrun sul petto, fra le pieghe della sua galabieh.

I nostri nemici hanno certo perdute le nostre tracce. Sono ormai lontani, dietro alla terza duna. accovacciato vicino a Mabima. Presto, presto, Bagamoio!... Corri al pozzo, laggiù... Mabima muore. uscendo da destra. Corro al pozzo, ma, per Allah, Kabango, non alzarti in piedi! Possono vederti e ucciderti con una fucilata. Hanno buoni fucili e frecce insradicabili avvelenate!

Entra lentamente, pure da sinistra, Mabima, bruna, flessuosa, semicoperta dal suo burnus bianco lacerato, haik azzurro, spilloni, medagliette e grandi orecchini d'argento. Tatuaggi azzurri sulla fronte e sulle mani. Pesanti anelli alle caviglie. Bagamoio e Lanzirica, il cui abbigliamento è simile a quello di Kabango, ma meno ricco, sorreggono Mabima.

Sperano di portarlo in giro a suon di tube, pifferi e derbuke, sparando a cavallo e facendo la fantasia! Ah! Ah! Non avranno il Sinrun! Non l'avranno mai! Il Sinrun è mio, mio, mio, carne della mia carne!... Kabango, devo partire?

Vi sono forze inspiegabili chiuse in parole e gesti magici. Non comprendo. Kabango, lasciami credere nella forza, soltanto nella forza! Credo in te perchè sai vincere. Tu non sei come noi, privo d'immaginazione. Sai creare dietro la tua fronte delle altre Afriche più belle dell'Africa! Sei un Dio. E se fossi vinto, ucciso? Crederei nel tuo nome e nel ricordo di te. Dunque tutto non muore con noi.

Ma subito una tenerezza mi invade; il cuore mi si sfascia d'angoscia e brucio allora me stessa con un solo desiderio: martirizzarmi, annientarmi per lui, il più forte, il più intelligente, il precursore, la grande luce! Anche tu, anche tu, Lanzirica, l'hai ammirato quanto me!... Kabango spesso mi dimentica, lo so.

Lanzirica si allontana a testa bassa, rimane un istante immobile, poi gira cautamente dietro alla capanna, e, dopo aver sfiorato Bagamoio che monta la guardia, si accovaccia fra i cactus e le agavi, per ascoltare Kabango e Mabima. coricata vicino a Kabango nell'apertura della capanna. Ciò che ha detto Lanzirica è falso, Kabango. Ora mi sento rinfrancare. Ti seguirò dove vorrai.

inginocchiato dopo avere attentamente guardato il piede di Kabango. Kabango, sei stato morsicato dal Naia nero! Riconosco il suo veleno dalle striature viola che circondano la piaga. Occorre aprire profondamente la carne, senza aspettare. sdraiato. Taglia pure, senza piet

Sei tragicamente bella, ma Kabango non ti vede! I suoi occhi potenti attraversano il tuo corpo come un cristallo, per contemplare dovunque il Sinrun. Tu meriti tutto l'amore del cielo e della terra, ma egli non t'ama! No! No! Tu menti. Kabango mi ama. Lo so. Ne sono sicura.

Basta che io possa scivolar giù fino al letto dell'Uadi senza essere colpito. Vedi, Kabango, quelle piante arsicce fra i sassi rossi. Basta che io non sia colpito sul sentiero scoperto! Stringi bene sul petto le pelli del Sinrun. Le ho gi

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