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Aggiornato: 27 giugno 2025
In tale occasione i pontefici sogliono mettersi in orazione colla sentenza sotto le ginocchia, invocando, come dicono, la ispirazione divina, per decidersi ad approvare la condanna, oppure a far grazia della vita ai condannati. Papa Pio IX stava dunque in quella mattina inginocchiato sulla sentenza di Monti e Tognetti.
I bacchettoni gridarono subito che era quello il dito di Dio, effetto della scomunica di Pio IX; l'infallibile pontefice poteva ben crederlo, sebbene egli stesso avesse provocato in Roma una più violenta inondazione.
⁴¹⁹ Cicalate, pp. 39-40. ⁴²⁰ Meli, Poesie: Lirica, nn. IX e XI e altrove scherza su queste penne, moda contro la quale penetrò in Palermo una stampa volante col titolo: Alle Dame romane per l’uso del pennacchio. Canzonetta (s. a.), che principiava così: Quelle penne bianche e nere, Che sul capo voi portate, Care donne innamorate, Vi fan crescere belt
Quindi la sua fuga aperse nelle mura una breccia, che allargata dalla soldataglia cosmopolita del suo ritorno non si potè più sbarrare: vent'anni dopo Vittorio Emanuele, scoprendola, entrò e la chiuse. Questa volta Pio IX non fuggì da Roma perchè non ne era più il re, ed essendone il papa poteva sempre restarvi. In questo periodo così tumultuante di fatti, e di idee Don Giovanni non si mosse.
CAPITOLO I In Val Mis'cia Pag. 1 » II L'asino dei Rampoldi » 19 » III Primavera » 29 » IV In confessione » 45 » V Zappando » 65 » VI Vinto » 71 » VII Alla Cascina Grande » 85 » VIII Nuove lotte » 95 » IX La Cristina » 107 » X Il destino » 123 » XI Il medico » 133 » XII Il germe dell'odio » 149 » XIII Decomposizione » 161 » XIV Vendetta » 169 » XV Sola » 189 su i Romanzi di BRUNO SPERANI
Tutto il viso si copriva di una pallidezza lurida, piombiccia, schifosa a vedere. Il principe era epiletico¹. ¹ Questa malattia non fa tanto orrore in Italia, dove si è visto Pio IX, l'imperator Ferdinando d'Austria e Ferdinando II di Napoli portarla sul trono. Nel resto d'Europa, la è considerata nel senso d'irresistibile repugnanza orrore e disgusto con cui è pinta in questo racconto.
La lettera toccava il problema più grave della questione italiana, il punto in cui si concatenavano insieme la politica interna e la politica estera dell'impero. Tre anni avanti Pio IX avea tenuto a battesimo il figlio della Francia, e il primogenito della Chiesa non aveva affatto intenzione di guastare il buon accordo col papa. Tutte le lettere e i proclami dell'imperatore annunziavano il proposito di conciliare la libert
Bart. de Neocastro, cap. 14. Chron. S. Bert. in Martene e Durand, Anec., tom. III, pag. 762. Gio. Villani, lib. 7, cap. 61. Ricobaldo Ferrarese, in Muratori, R. I. S., tom. IX, pag. 142. Franc. Pipino, ibid., pag. 686. Giachetto Malespini, cap. 209. E gli altri citati nell'appendice. Bart. de Neocastro dice Mastrangelo capitano con parecchi consiglieri.
Era morto il prudente Onorio, ed in suo luogo sedeva Gregorio IX dei Conti di Signa, siccome Innocenzio III, il quale forte sdegnato del ritorno di Federigo, senza nè pure citarlo, lo scomunicò nel settembre di quell'anno medesimo 1227.
Però, vedete, l'agitazione popolare non uscì da questo, nè da quell'altro uomo; tanto è vero, che Pio IX l'attribuì addirittura alla Provvidenza; nè fino da quel tempo doveva parere lieve, dacchè egli la paragonasse niente meno che alla voce di Dio, la quale schianta la quercia! Poveri noi se gli venisse in capo di fare un po' di conversazione col genere umano!
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