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Aggiornato: 13 giugno 2025


Ai nostri giorni si osò dubitare che fossero sue alcune considerazioni di diritto publico internazionale, fatte al Parlamento subalpino, sol perchè si era avvezzi a vedere in lui il marinaio e il soldato. Orbene, nell’aprile 1860, quando si preparava la spedizione dei Mille, Bixio ed io lo trovammo collo Statuto in mano che commentava meglio dei professori emeriti delle nostre Universit

Il Dizionario dei "Patriotti viventi" sarebbe stato messo a disposizione del Casalbara e del Kloss... tedesco questi, ma non monta: patriotta della finanza, della fratellanza fra i due popoli e poi, come banchiere, patriotta.... internazionale! Ma che! esclamò ad un tratto il Direttore, alzandosi e parlando forte, benchè parlasse soltanto a stesso.

Noi non abbiamo oggi politica internazionale. Manca a chi regge la fede in una norma morale e nel dovere della Nazione che il Governo è chiamato a rappresentare. Questa assenza di fede, questo oblio della missione Italiana nel mondo, ci condannano a vivere nel presente, senza intelletto della nostra tradizione, senza concetto dell'avvenire, prostrati davanti ai fatti e tremanti di essi. Gli organi governativi scrivono articoli a provare che, caduta la potenza francese, unica politica per noi è il non averne alcuna. Così, tra l'Italia sorta a Nazione e il vecchio Ducato di Modena, di Toscana o di Parma non corre divario: ambi deboli, passivi, senza scopo, senza nome tra i popoli, senza voto efficace nel congresso delle Nazioni, senza potenza iniziatrice di civilt

L'Italia, quale oggi l'abbiamo, senza patto, senza norma morale che inspiri gli atti pubblici della sua vita, senza intelletto delle sue grandi tradizioni, senza coscienza di missione nel mondo, senza definita politica internazionale, trascinata da pochi uomini che si sottentrano sempre gli stessi, cadendo e rizzandosi a vicenda per breve tempo, entro un cerchio che ha scritto da un lato: inferiorit

Schiudere all'Italia, compiendo a un tempo la missione d'incivilimento additata dai tempi, tutte le vie che conducono al mondo asiatico: è questo il problema che la nostra politica internazionale deve proporsi colla tenacit

Alle undici maledivo il barbitonsore del Cellulare come un rasoio di punizione. Egli rade e punisce. Mi sono messo in corrispondenza con uno scarpa internazionale che ha la cella al pianterreno. Fu lui che mi scrisse per dirmi che aveva letto tanti anni sono un mio libro.

L’argomento, per la sua importanza nella storia del diritto internazionale, si presta ancora a nuove considerazioni, se non alla scoperta di nuove particolarit

Della sua agitazione, dei suoi studi, della sua prigionia, del suo sfratto dall'Italia, dei suoi amori, della Rivista Internazionale del Socialismo ch'essa pubblicava con Costa, della nascita della sua Andreina, delle sue tribolazioni, della sua laurea di dottora, della sua unione con Turati, della sua malattia crudele, ma non la vidi più che nel '95, cooperatrice e collaboratrice della Critica Sociale.

L'Italia, se intende ad essere grande, prospera e potente davvero, deve incarnare in questo concetto del riparto d'Europa a seconda delle tendenze naturali e della missione dei popoli. Essa deve piantare risolutamente sulle sue frontiere una bandiera che dica ai popoli: LIBERTÀ, NAZIONALITÀ, e informare a quel fine ogni atto della sua vita internazionale.

Il barone Ondes-Regio è il nostro Montalembert, meno la bile, ed il sapere ed il municipalismo siciliano in più. Il signor Ondes insegna il dritto constituzionale ed il dritto internazionale nell'Universit

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