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Aggiornato: 29 giugno 2025
ne' per elezion mi si nascose, ma per necessita`, che' 'l suo concetto al segno d'i mortal si soprapuose. E quando l'arco de l'ardente affetto fu si` sfogato, che 'l parlar discese inver' lo segno del nostro intelletto, la prima cosa che per me s'intese, <<Benedetto sia tu>>, fu, <<trino e uno, che nel mio seme se' tanto cortese!>>.
Si sentiva vile, sporco, cinico, macchiato dall'indelebile peccato della carne, simile a qualunque animale senza intelletto e senza cuore; faceva orrore a se stesso.
No, no proruppe Beatrice, recuperando di subito la pienezza del suo intelletto Marzio... guardatevene, per lo amore di Dio... io vi odierei... io vi accuserei. Viva, e si penta... egli si pentir
e dei saper che tutti hanno diletto quanto la sua veduta si profonda nel vero in che si queta ogne intelletto. Quinci si può veder come si fonda l’esser beato ne l’atto che vede, non in quel ch’ama, che poscia seconda; e del vedere è misura mercede, che grazia partorisce e buona voglia: così di grado in grado si procede.
Oh se così potesse a ciascun ora essere a lei presente il mio imperfetto, come sempre la scorge il mio intelletto io sarei pur d'ogni tormento fora. Che se dal mover di quest'aura io sento per sua virtù conforto a i miei martìri, ben dovrei seco sempre esser contento. Battete l'ale o vaghi miei sospiri, e col
ERASTO. O Dio, che intendo! ecco districato l'intrigo d'una intricatissima comedia: questa luce ha disgombrato tutte le tenebre del mio intelletto. Ho tanto legati i sensi che non so se sia vivo o morto: l'anima mia sta cosí confusa tra tanta meraviglia e allegrezza che non può mostrar quel mar di gioia dove or nuota. Ecco passo da un abisso di affanni ad un mar di delizie!
El par che voi veggiate, se ben odo, dinanzi quel che 'l tempo seco adduce, e nel presente tenete altro modo>>. <<Noi veggiam, come quei c'ha mala luce, le cose>>, disse, <<che ne son lontano; cotanto ancor ne splende il sommo duce. Quando s'appressano o son, tutto e` vano nostro intelletto; e s'altri non ci apporta, nulla sapem di vostro stato umano.
E certo doveva essergli di bel vanto l’avere ad amico un sì sublime intelletto, che Cino appellava diletto fratello e signor d’ogni rima; e cui per la morte della sua Beatrice dedicò un’affettuosa canzone. Gi
La gloria di colui che tutto move per l'universo penetra, e risplende in una parte piu` e meno altrove. Nel ciel che piu` de la sua luce prende fu' io, e vidi cose che ridire ne' sa ne' puo` chi di la` su` discende; perche' appressando se' al suo disire, nostro intelletto si profonda tanto, che dietro la memoria non puo` ire.
La gioia dello intelletto suscitata da un istante di esaltazione, dove non trovi cosa reale che la mantenga, poco dura. Colui che travaglia le anime immortali troppo profondamente conosce tutti i modi della pena per non lasciarle lungo tempo in una medesima angoscia; perocchè allora o questa angoscia diverrebbe natura per forza di prepotente abitudine, o, se tale da non potersi durare, la morte correrebbe veloce su le tracce di quella; onde il Tormentatore che allontana quanto più può la morte dalla sua vittima, conoscendo il travaglio consistere meno nella intensit
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