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Aggiornato: 26 luglio 2025
La proprietaria, che aveva udito lo strepito di sopra (Aldo piangeva forte come un bambino), e che era un poco inquieta per i suoi denari, disse in tono confidenziale: Monsieur ha gi
Sicuro, e, a dirvela, io ci ho pensato subito subito: speriamo che riprenda la sua ragione. Ed io, vedete, madre priora, confesso il mio peccato: non sapendo tutta questa faccenda, sono stata non poco inquieta in questi giorni, poichè credeva che il convento ci rimettesse di suo, dando da mangiare ad un'incognita la quale.... Zitta! zitta! riprese la priora: non vi fate sentire da nessuno.
Prenda, soggiunse Loredana, questo è il telegramma, questi sono i denari per la carrozza. Su, su, non voglio che rifiuti. Perchè deve spender lei? E la ringrazio di cuore. Ma non parli nemmeno con l'aria. La Teobaldi afferrò la mano della fanciulla, e domandò inquieta: Ci rivedremo? Torner
Raimondo si rivolse a me, quasi timoroso d'avermi offeso; ma come vide che il mio volto gli parlava più la compassione che il rammarico, sorrise ancora tristamente e si ricacciò nella sua tetraggine. Lasciai quella casa sventurata coll'anima inquieta ed abbattuta. Nello scendere le scale m'incontrai in una bambina guidata per mano da una vecchierella.
Invece il giovane Alessandro dava retta allo zio, con rispettosa deferenza, e così questi due individui, senza saperlo preludevano entrambi alla futura generazione del regno, che si mostrò seria nell’esercito; frivola, inquieta e malsana altrove.
Posciachè la piena della passione si fu sfogata quattro volte e sei, al Luciani, il quale per contenere la inquieta impazienza si rodeva le ugna, parve bene richiamarli, ed ammonirli di quella, ch'ei chiamava invincibile caparbiet
Lalla, dapprima, ascoltò le rimostranze della mamma un po' inquieta e cogli occhi bassi: temeva avesse capito, scoperto qualcosa. Ma poi, quando fu ben sicura che la mamma era lontana da qualunque sospetto, allora si ribellò contro una morale troppo rigida, troppo austera.
«Sono stata molto inquieta non vedendoti tornar più ieri sera,» le disse Emilia. «Che cosa ti è mai accaduto? Ah! signorina, chi avrebbe mai osato ier sera traversare i lunghi corridoi della casa in mezzo a tutta quella gente ubbriaca? Immaginatevi che hanno gozzovigliato tutta notte insieme alle signore venute recentemente.
Tirolese, era il soprannome che si dava in quella casa ai creditori in generale. Perchè? Chi lo sa? Nessuno forse, avrebbe saputo dirlo; ma tutti i creditori venivano chiamati a quel modo: tirolesi. Chi è? domandò Evelina più curiosa che inquieta.
Tutto quel mattino Ernesta parlò a monosillabi; era inquieta, andava e veniva, a volte si fermava d'un tratto nel mezzo della camera, e rimaneva così immobile, distratta, finchè la voce dell'infermo la toglieva all'attonitaggine. Dopo il mezzodì, all'ora medesima della vigilia, vedendo che Leonardo non le diceva nulla, fu lei la prima a proporre.
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