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Aggiornato: 18 maggio 2025
Che i brandi spezza e infrange le catene, Del sangue tuo succhiato Goccia a goccia dal solco derubato Non render
Dalle mie mani fu versato quel sangue, sul quale adesso sdrucciolando giaccio per sempre; il mio trono grave di una morte nefanda m'è rovinato sul capo, e meco infrange la mia famiglia.... Vedi, e fremi, Frate, ma non fuggirmi in nome di Dio.... vedi in Manfredi l'assassino dell'imperatore Federigo....» «Tu parricida!...»
Su le fugaci gioie Che il disinganno infrange, La notte le sue lagrime Piange. Ella mi disse: «Tu non ridi mai; Imprecan sempre i versi tuoi mordaci. Tu il cantico non sai Ove il gaudio folleggia e vibra al sole La musica dei baci. Tu non conosci la canzon febèa Che ignuda erompe dal pagano ammanto Come un’antica dea, E in alto vola, nuvole spargendo Di glicine e d’acanto.»
Il progresso infrange l'edifizio granitico inalzato dall'oscurantismo e sorretto dalla violenza: il progresso debella ogni ostacolo, apparisca pur formidabile. Quando si fora il Moncenisio e si taglia l'istmo di Suez, potr
Aspro in valore ed in furor s'avanza, Nè punto allenta la mortal battaglia, Anzi di tuono ardente a la sembianza Vince l'anima altrui pria che l'assaglia, Tal soggiogando in guerra ogni possanza Fende le lucide armi, i corpi taglia, Infrange l'ossa, e d'atro sangue involto Calca de gli atterrati il petto e 'l volto.
Ma passano le nubi noncuranti su la tua follia di gran fiume polare che infrange i suoi ghiacci, e sui gesti forsennati delle foreste vendicative. S'allontanan noncuranti le nuvole grevi come vecchi guardiani disillusi nel cortile di un manicomio! Sii dunque pazzo, focoso treno dell'Anima mia! Sii dunque pazzo a piacer tuo!... Tanto meglio!
Dopo ventidue anni dacchè Giacobbe piangeva perduto il suo amato Giuseppe, appena lo sa vivo spinto dall’ardente desiderio di abbracciarlo ancora una volta prima di morire, non esita neppure un istante ad aderire all’invito di lui, e portasi in Egitto con tutta la sua famiglia composta di settanta persone. Passato poco meno d’un secolo, e morto Giuseppe e tutti i suoi fratelli, sorge a re d’Egitto un uomo, che agitato dalla paura e guidato da una politica iniqua, infrange ogni legge di lealt
Talvolta la natura ribelle infrange con violenza la regola, che gli preclude la rivelazione divina della vita, ed il muto volontario comincia a parlare, ed è punito subito colla flagellazione.
Rapsodo vagabondo, va dunque, le tue serenate cantando a le finestre d’anemica ruta infiorate: getta i tuoi vecchi ritmi ne’ trivii ove il popolo muore, così, come si getta sul fango del lastrico un fiore: Beethoven de la strada, un vento di turbine, un’onda d’oscura angoscia infrange talor la tua voce profonda.
Parola Del Giorno
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