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Aggiornato: 18 giugno 2025
I vostri occhi così vivaci e tanto spesso pieni di malinconia, la vostra bocca sempre così fresca e dove il sorriso assume tante forme novelle e bizzarre, mi attirano irresistibilmente: io adoro le vostre perfette mani e quando immagino che esse possano passare sui miei capelli, con una lenta carezza, fremo di un lungo brivido: tutta la vostra persona esercita su me il fascino, che non si vince, dei corpi giovani e belli, fatti per l'amore...
Andar soldato! mormorava Fortunata, tenendo gli occhi bassi, Ma egli non è robusto, non è avvezzo alle fatiche... e pur troppo in questi ultimi tempi.... I vizi l'hanno indebolito di più.... Me lo immagino.... Non importa.... Ne son partiti degli altri, viziosi, scioperati al pari di lui; hanno capito, hanno sentito che quest'era l'unica via di salute....
Eh me lo immagino! soggiunse l'altro. Ma vorrebbe Ella da un giorno all'altro rimettersi in modo da potere alzarsi dal letto? La natura vuole il suo tempo, come l'arte. Speri nella Provvidenza, signor Giovanni! Iddio vede tutti, e non abbandona nessuno. Sì! disse il vecchio, alzando gli occhi verso il padiglione del letto e mettendo un lungo sospiro. Io voglio vivere; ho bisogno di vivere!
Ildebrando immaginò di levar la Chiesa a prima potenza della terra; e per toglierla affatto dalla sudditanza degl’imperatori, che per vero con le investiture dei benefizi ecclesiastici si erano arrogati un diritto che ad essa spettava, egli solo voleva esser detto re dei re, signore de’ dominanti. Ma gl’imperatori, presumendo di avere ereditato la potest
Dio che mi vede, e mi perdona, e mi conforta, e mi fa sperare e sorridere: Dio che c'è! Torno dal Duomo. Che pensieri mesti! Credo sempre di vederti e sento di amarti! Ho bisogno di guardarti negli occhi! Ti immagino nella chiesa di San Marco; tu sei bella, tu credi, tu disperi. 22 aprile. Ho speso del denaro, comperando un budriere antico. Non è denaro pei poveri?
La suora immaginò che pregasse. Si intenerì. Stese la mano, dopo un poco, e lievemente glie la posò sulla spalla. A che pensa? Penso mormorò l'Ercolano al sogno che ho fatto stanotte. Ho sognato delle ciliege. E mi pareva di averne pieno il grembiale e di mangiarne tante, tante!... Ciliege? Le adoro. S'era fatta lieta. Si dimenticava.
La prima spedizione che immaginò fu contro Monguzzo: ne serbò il pensiero con gelosa secretezza, e quando tutto fu pronto in Como, un bel mattino fece spargere la voce che, per ordine del Duca, l'esercito doveva ritornarsene la notte a Milano.
Da prima immaginò che fosse stato per una di quelle solite sincopi alle quali lo sciagurato andava soggetto. Poi, come lo scoteva e quello se ne rimaneva lì irrigidito, gi
Qualche volta, questa è la confessione più dura presso a donne giovani e belle che potrebbero forse amarmi, ne rimango turbato e immagino la possibilit
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