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Aggiornato: 19 giugno 2025
Rambaldo, da esperto cavaliere, lo aveva prontamente imitato.
Impercioché essi, se noi riguarderem bene le loro opere, accioché lo imitatore non paresse diverso dallo imitato, sotto coperta d'alcune fizioni, quello che stato era, o che fosse al lor tempo presente, o che disideravano, o che presumevano che nel futuro dovesse avvenire, discrissono.
Gaudenzio si credette spacciato e stava veramente fresco, se la moltitudine, come abbiam narrato, in luogo di schiamazzare, confondersi, ondeggiare e rovesciarsi gli uni sugli altri avesse imitato la pacatezza di Franchi, e somministrato almeno al prete una pioggia di pugni.
Il Fascio Operaio discuteva i problemi operai, polemizzava coi giornali che si occupavano dei redattori e dei loro articoli, decomponeva, a poco a poco, il Consolato operaio nelle mani dei romussiani, e attaccava, con qualche violenza, la democrazia al dorso del Secolo, chiamandola «vile». Cavallotti, che fino dai tempi del Gazzettino Rosa aveva imitato don Margotti, tenendo nella sua casa il casellario degli uomini pubblici casellario che se venisse pubblicato adesso sorprenderebbe molti e susciterebbe polemiche infinite si era occupato anche dei redattori del Fascio e specialmente di Costantino Lazzari, il quale, oltre essere il redattore capo del Fascio, era l'anima del partito operaio.
Tuttavolta, ove lo zelo messo da lui nel promuovere le lettere fosse stato di lunga durata ed imitato dai re successori, la poesia spagnuola, col rammentarci l'antichitá de' suoi natali, non farebbe sentire vieppiú la lentezza de' propri passi verso la perfezione. Ma ella ebbe contro di sé la natura feroce dei tempi.
Egli comprese subito che aveva trovato la chiave del vero corrispondente, e che disponeva a suo talento dell’animo dei lettori del giorno. Venne pregato di mandare anche delle notizie politiche, e fu l’inventore d’un nuovo genere di corrispondenze che ottenne un vero successo nel giornalismo, e fu prontamente imitato da vari periodici. Ecco in che cosa consisteva la sua invenzione.
Il quale si chiamava Lanzone, e merita essere nominato qui, perché diede uno de' piú santi esempi rammentati da nostra storia; un esempio che dicesi imitato a' nostri dí in modo piú puro ancora, e da un uomo anche piú grande. Stretto Lanzone una volta dall'arcivescovo e dai capitani, fu a Germania, ed ebbe da Arrigo promessa d'un forte aiuto.
Sallustio, non imitator de' greci, né di nessuno, fu primo e forse sommo in quel modo stretto e forte, che fu imitato poi, e portato oltre, da Tacito; e se è vero che fosse vizioso uomo alla pratica, egli ha almeno il merito, pur troppo non cercato da' nostri cinquecentisti ed altri moderni, d'esser rimasto virtuoso scrittore.
Quando i giovani hanno rette intenzioni, si presentano i genitori. Non ti dirò che cosa io pensi d'un signorino che getta baci dalla finestra alle ragazze... sono cose che si sono vedute ancora... ma non si è mai veduto che una fanciulla onesta li accetti... e li rimandi!... Credi dunque che il caso sia nuovo?... Se non è nuovo, non merita d'essere imitato....
Con ciò viene a spiegarsi per noi da che provenga l'affettazione di certo «sentimentalismo» che governa spesso il discorso de' romanzieri del nord, e che male è imitato da' romanzieri di Francia, e mal sarebbe da que' d'Italia; perché posa su pensieri ed affetti che non sono sentiti in Francia e in Italia né da chi scrive né da chi legge.
Parola Del Giorno
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