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Aggiornato: 10 giugno 2025


Lo Spielberg era per noi il Golgota dell'Italia e voi eravate gli apostoli perseguitati, confessori d'una religione nazionale nascente, destinata a ritemprare una gente caduta in fondo per idolatria d'interessi, e risollevarla all'adorazione dei principî, del Vero eterno, del Dritto immortale.

Il disprezzo dei Romani per quegli infelici era così grande che si considerava come un'onta metter piede nelle loro sinagoghe, mentre partecipare al culto d'Iside, di Mira e di Priapo non era ritenuto affatto un disonore. Ed è strano che quel culto di Dio che in Roma rimase in ogni tempo libero da feticismo e idolatria, sia stato trattato sempre con tanto disprezzo.

Ebbe la sorte di servire qualche volta la causa dei popoli servi come qualunque mortale, ha la sua dose di difetti. Cosmopolita, egli ama però svisceratamente il suo paese, l'Italia, e Roma, con idolatria.

si contentano della signoria de nostri corpi, se non sono tiranne dell'anima ancora; e vogliono che commettiamo idolatria in amar loro, come si fussero dèe. E quando il diavolo per lor mezo fece peccar l'uomo, ci lasciò quella maladetta diabolica ambizione d'esser adorate come lui; lasciano di tormentarci mai, se non vedono che sono adorate.

Però che da tempo immemorabile i violatori del Dovere e delle promesse e dei diritti dei Popoli, escirono generati, più che da natura perversa, dalla codarda idolatria e servile adorazione dei popoli che tradivano la propria coscienza e la dignit

E se il tuo zibellino fosse contaminato? Se tu t'imponessi una idolatria che è una ciurmeria? Se l'idolo cui tu credi di alabastro, fosse di mota? Se il ricovero, che tu reputi una chiesa, fosse una taverna? Se altri non venerasse l'alleanza, il nome, il contratto, il dovere che tu veneri? Se tu fossi la Vestale di un satiro!... Vediamo... l'è un'ipotesi, bada...

Nella più squisita coppa che arte di poeta lavorasse mai per quest'uso, Leopardi ne porge la più pura essenza del dolore del mondo e noi ne leviamo le labbra sospirando per una mistica ebbrezza che ne invade, che ne innamora di , che nei cuori giovanetti torna in idolatria vana del dolore, in concepimenti di poesia sconsolata, falsa e debole perchè artificiale ma tuttavia documento dell'occulto fascino di bellezza cui possiede il concetto più puro e più vasto del dolore, l'idea di un dolore inesplicabile, infuso al mondo dalla ignota sua Causa per modo che la stessa natura inferiore ne ha senso e lamenti e ne ha strazio di dubbi angosciosi l'intelletto umano, che senza posa ne domanda inutilmente il perchè al silenzio formidabile dell'Infinito.

Il suo amore, sempre più cieco, sempre più assoluto, diventava idolatria. In esso smarriva ogni equo giudizio delle rispettive loro posizioni, ogni idea dei suoi diritti; non afferrava neppur per ombra, col pensiero, l'assieme reale delle proprie circostanze. Adorava suo marito, aveva riunite, per versarle su di lui, tutte le tenerezze ond'era capace l'assurda potenza dal suo cuore; l'amava come e quanto avrebbe amato suo padre, sua madre, i fratelli, le sorelle, con tutta la somma degli affetti che il passato non aveva mai esatti dal suo cuore, e che vi si eran sempre celati inoperosi. Essenzialmente donna, nel sano rigoglio della sua imperiosa gioventù, ella subiva il fascino di quell'uomo bellissimo, che all'ignoranza sacra della sua profonda verginit

Pesaro, in cui era giunto con tante speranza, e che per tanto tempo aveva desiderata! Quante noje! Ma il pensiero di donna Livia lo sorreggeva. , il duca aveva avuto ragione nel trovare che suo cugino amava quella donna con idolatria, non meno di quanto l'amava egli stesso!

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